L’Italia ringrazi l’Inter: grazie a lei mantiene un posticino in Europa e garantisce al resto del mondo che il calcio, da noi, esiste ancora. Magra consolazione, visto che il ranking Uefa ci obbligherà a dimagrire di una rappresentante in Champions dal 2012. Ma meglio questo della cancellazione totale, visti i flop in serie collezionati anche in Europa League. Niente rivincita della finale di Madrid per il Bayern. Anzi, la beffa nei minuti conclusivi – e di fronte al proprio pubblico – è ancora più atroce per i tedeschi, aiutati dalla fortuna in occasione del pareggio (causa erroraccio di Julio Cesar, poi riscattatosi) e puniti dalla sfortuna con la palla del possibile 3-1 che rimbalza sulla linea e finisce sul palo sull’asse Mario Gomez-Muller: probabilmente sarebbe stata la parola definitiva sulla serata. E’ comunque risultato giusto, perché non era facile per l’Inter ribaltare la sconfitta dell’andata e affrontare la partita con assenze di livello e con la defezione all’ultimo istante di un uomo simbolo come Zanetti.
Ma, perso il capitano, l’Inter si è aggrappata ad altri leader, quali sono stati Sneijder ed Eto’o. Ed è ciò che ha fatto la differenza, come evidenziato dalla ripresa in cui i due nerazzurri hanno guidato per mano la squadra all’impresa: il primo confezionando la rete del pareggio, il secondo ponendo le basi per quella del sorpasso autografata da Pandev. Proprio i leader che sono mancati al Bayern, soprattutto nel momento in cui Van Gaal ha deciso di togliere Robben: uscito l’olandese, si sono spenti i bavaresi. Con tanti ringraziamenti da parte dell’Inter, che approda ai quarti della Champions League.
Grande risultato e grandi errori, comunque. Partita condizionata dagli sbagli: dei singoli, dei reparti, delle panchine. Come il già citato Van Gaal, che inventa l’ennesima difesa in cui proprio l’ultimo scelto (Breno) è alla base della caduta finale. Sbagli che hanno permesso all’Inter di stare in partita e al Bayern di autoescludersi dal torneo. Nerazzurri che rimangono in corsa su tutti i fronti e che potranno sfruttare la spinta della Champions per tentare aggancio e sorpasso al Milan (sarà anticipato al 2 aprile, dopo il passaggio del turno).
Sarà difficile ripetere il Triplete della passata stagione, visto che la squadra non è più il tank corazzato confezionato da José Mourinho. Ma anche questo particolare aiuterà a rendere vivace il finale di stagione che, grazie ai nerazzurri, non avrà come cornice unicamente i giardinetti tricolore di casa.