SCHALKE INTER – L’impossibile è rimasto tale. La serata di Gelsenkirchen è stata buona per una gita in Germania dei tifosi nerazzurri e per una partitella infrasettimanale di lusso per l’Inter. Con lo Schalke è finita come all’andata, con una sconfitta. Meno umiliante, ma che sancisce l’uscita della Champions League della squadra detentrice del titolo e che ufficializza l’azzeramento dell’Italia in Europa. Ed è questo il primo aspetto su cui ragionare. Che per le nostre squadre il cammino nelle coppe si sarebbe rivelato complicato, lo si è visto fin dalle prime mosse: la Sampdoria cacciata dal tutt’altro che irresistibile Werder nei preliminari Champions; Palermo, Juventus e la ripescata Sampdoria eliminate nella fase a gironi di Europa League, con il solo Napoli a brillare; Roma, Milan e Inter tutt’altro che brillanti nella prima tratta di Champions. E il 2011 è stato – se possibile – ancora peggiore. L’unico a uscire a testa alta è stato il Napoli, eliminato dopo due gare giocate fino all’ultimo contro il Villarreal. Per il resto Roma azzerata dallo Shakhtar, Milan cacciato dal Tottenham e Inter umiliata dallo Schalke, dopo aver centrato l’impresa negli ottavi contro il peggior Bayern visto negli ultimi anni. Basta vedere i nomi di chi ci ha buttati fuori – ed evitiamo quelli di Europa League per carità cristiana – per capire lo stallo in cui si sia andato a infilare il nostro calcio a livello internazionale. Nella passata stagione l’Inter aveva fatto da foglia di fico, ma aveva José Mourinho in panchina, era meno usurata e faceva i conti con un Massimo Moratti meno volubile di quello attuale. Per le italiane di oggi sono venuti fuori tutti i loro limiti tecnici e di personalità. Due esempi: Ibrahimovic scomparso contro il Tottenham e De Rossi versione bulletto contro lo Shakhtar. E parliamo di leader, non di seconde linee. Scontiamo un gap economico rispetto a spagnole e inglesi, che permette loro di attirare campioni, e ne scontiamo un altro culturale con le tedesche, che permette loro di allevare – se non campioni – almeno buoni giocatori.

SCHALKE INTER CONTINUA, CLICCA QUI SOTTO

Con l’intelligenza di inseguire elementi funzionali a un progetto senza svenarsi: guardate che cosa hanno combinato Raul e Jurado in 180 minuti. Ci sarà tantissimo da lavorare, visto come siamo rotolati indietro, e il ridimensionamento nel ranking Uefa non ci aiuterà. E c’è poi il discorso legato all’Inter stessa. Certo, la concentrazione non poteva essere delle migliori. A parole si può proclamare di tutto, nei fatti è pressoché impossibile rimontare da un 2-5 interno, con conseguente atteggiamento sul campo. Resta però la sensazione di una squadra che non si è ancora ripresa dalle botte incassate contro Milan e Schalke all’andata e che la vittoria faticata sul Chievo abbia creato pericolose illusioni. Anche in Germania la difesa è stato il reparto che ha sofferto di più, nonostante Ranocchia fosse sorretto dall’esperienza di Lucio. Milan e Napoli appaiono ora più “squadra” e Leonardo, se vorrà cercare una rimonta almeno in campionato, dovrà rivedere atteggiamenti sul campo e scovare risorse fisico-mentali che, in questo momento, non sono patrimonio dell’Inter.