L’ultima volta in cui il Milan aveva vinto entrambi i derby stagionali si era verificata nel 2003-04. Anno in cui, alla fine, era stato conquistato lo scudetto. E, conoscendo la ben nota passione di Adriano Galliani per i corsi e ricorsi storici, questo è un particolare che rafforzerà le convinzioni dell’ad rossonero di vittoria finale. Ma non c’è soltanto l’aspetto statistico da tenere in conto. Il 3-0 con cui è stata presa a schiaffi l’Inter è risultato che seppellisce i dubbi nei confronti dei rossoneri e ne apre per quanto riguarda i nerazzurri. Sul campo la superiorità del Milan è stata palese fin dal primo istante. L’assenza di Ibrahimovic, tanto evocata, alla fine è stata inferiore ai danni provocati dalle scelte di Leonardo, a cominciare dall’idea di preferire Cambiasso a Stankovic. Questo ha creato un vuoto a centrocampo, andato a danneggiare la difesa e a non aiutare l’attacco, con la conseguenza di squilibrare tutto l’assetto nerazzurro.
Un riposizionamento sul campo che ha fatto la fortuna del Milan, rigenerato dalla pausa del campionato per dare spazio alle Nazionali. D’incanto Allegri ha ritrovato i migliori Boateng, Van Bommel, Seedorf e – soprattutto – Pato: due reti e l’espulsione di Chivu possono bastare per descriverne la serata. Sono questi gli uomini intorno cui hanno girato la fase di contrapposizione e di rilancio della manovra, con il fattivo contributop del resto della compagnia. Il risultato è stato quello di inserirsi senza alcuna difficoltà nelle larghe maglie della difesa nerazzurra, rese ancora più larghe dalle amnesie che hanno colpito tutti i protagonisti, Julio Cesar escluso. Una partita che è stata una non-partita, vista la chiara supremazia del Milan, che avrebbe potuto dilagare con passivi monstre ai danni della controparte.
Molto del merito è da ascrivere alla bravura di Allegri. Non solo il tecnico ha dimostrato di saper gestire uno spogliatoio di primedonne come quello rossonero, ma ha anche dato alla squadra una sua identità fatta di tattica e personalità. La quadratura del cerchio che non è riuscita a Leonardo, che sarà sì eccellente nei rapporti con i giocatori (anche se la reazione di Gattuso dopo l’1-0 lascia aperte altre ipotesi), ma che continua a denotare limiti tattici già emersi nella sua esperienza al Milan. E per lui, con quello di sabato sera, fanno tre derby persi da allenatore, con ben nove reti al passivo e nessuna all’attivo. Un dato su cui riflettere. Milan che ripropone con forza la propria candidatura al titolo, dopo aver fatto (parzialmente) fuori la più seria concorrente. Inter che ripropone difetti che si pensavano perduti: non è bello nella settimana che conduce ai quarti di Champions League contro lo Schalke. Anche perché si potrebbero mettere idee strane nella testa di Napoli e Udinese.