Basta un colpo di acceleratore e il gruppetto si sgrana: Juventus e Milan dettano i tempi per un possibile allungo, le altre si adeguano per demeriti propri. Una cesura di cinque punti sulla terza indica come il campionato sia destinato a trasformarsi in una corsa a due, come accaduto nel recente passato italiano. L’Udinese perde terreno nello scontro diretto contro la squadra di Conte, affrontato in condizioni non ideali (è dura regalare due uomini chiave a centrocampo come Asamoah e Pinzi), e continua a viaggiare a corrente alternata nel 2012: due vittorie e altrettante sconfitte. L’Inter cade rovinosamente a Lecce dopo sette successi consecutivi, scoprendo come Sneijder da risorsa possa trasformarsi in problema. La Roma ribadisce i problemi di crescita faticando a trovare il pareggio in casa contro il Bologna mentre il Napoli evidenzia ancora una volta gli affanni patiti quest’anno contro le piccole, andando a cadere a Genova e tagliandosi definitivamente fuori da sogni di gloria.
Tiene il passo unicamente la Lazio: vince a Verona, ritrova il gol di Hernanes su azione e si gode Klose, quanto mai rapido a capire il clima italiano. Lazio che sarà chiamata già mercoledì a testare le proprie ambizioni di zona Champions ospitando il Milan, in un turno infrasettimanale che dovrà far capire quanto i rossoneri abbiano metabolizzato la sconfitta nel derby. Ieri sera non hanno avuto problemi a mettere sotto il Cagliari (la squadra che, appena due settimane fa, aveva confuso le idee alla Juventus). E lo hanno fatto con un organico nuovamente condizionato in maniera pesante dalle assenze. Certo, quando si ha un Ibrahimovic in queste condizioni tutto passa in secondo ordine. Ma occorre anche sottolineare come le seconde linee si siano inserite immediatamente nel gioco rossonero: Mesbah l’ultimo esempio. E questo lascia supporre che quando Allegri potrà ritrovare l’organico a pieno regime, allora pure l’eventuale fatica legata alla Champions potrà essere agevolmente superata. Alternative su cui sta puntando anche la Juventus, per non tirare eccessivamente il collo ai titolari. Contro l’Udinese la squadra di Conte è stata nuovamente brillante e aggressiva, segno che a qualcuno ha fatto bene tirare il fiato.

Sul fondo il Lecce si diverte a confondere le acque, poco più in alto Genoa. Palermo e Fiorentina trovano successi importanti. Ma in casa viola il clima resta poco sereno. Stavolta tocca alla società inventare lo sciopero dei dirigenti: la loro fila rimane vuota al Franchi, nel derby contro il Siena, per protestare contro chi protesta. Fare calcio a Firenze non è mai stato facile, è vero. Ma in passato la gente è passata in secondo piano sugli investimenti se vedeva chi comandava metterci la passione. Oggi i primi sono ridotti all’osso e la seconda è tutt’altro che evidente. Il particolare che dà più fastidio ai tifosi, e che lo staff non pare decisamente comprendere.