Il 2012 assottiglia il gruppo di testa, confermando le insidie da sempre legate alla ripresa dopo la lunga pausa natalizia. Chiedere alla Lazio, per esempio, che crolla nell’anticipo di Siena e allarga la forbice rispetto al trio che comandava. E comanda. Viaggiano a braccetto Milan e Juventus, sia pure in maniera differente: i rossoneri confermano il proprio momento di forza infliggendo all’Atalanta la prima sconfitta casalinga di stagione; i bianconeri necessitano di un pizzico di buona sorte (il cambio obbligato Matri-Quagliarella e la papera di Benassi) per conquistare i tre punti sul campo del Lecce, ultimo in classifica. Impressiona il cambio di marcia imposto da Zlatan Ibrahimovic: undici reti nelle ultime dieci gare per lo svedese, più che mai leader del Milan dopo aver curato i mal di pancia che ne avevano caratterizzato l’estate. E sempre più convincente l’apporto realizzativo negli altri settori della squadra (stavolta è toccato a Boateng), a conferma dell’equilibrio che caratterizza il gruppo di Allegri.
Diventa così ancor più interessante il derby che proporrà domenica la penultima giornata del campionato, vista la continuità finalmente raggiunta dall’Inter. Cinque vittorie nelle ultime cinque partite per i nerazzurri (e con una sola rete al passivo): avversari non irresistibili, è vero, ma per la squadra di Ranieri era importante ritrovare la fiducia in sé perduta in un inizio di stagione sconfortante. E il ritorno in grande stile di Milito tra i marcatori renderà ancora più affascinante il confronto. In questo momento otto punti sono tanti per cullare ambizioni reali di un ritorno nella lotta scudetto, ma l’Inter può ritagliarsi un ruolo di giudice terzo, in attesa che qualcuna molli lì davanti. Come non sta facendo – per esempio – l’Udinese, implacabile quando si tratta di centrare il risultato in casa. Travolto senza problemi il Cesena nel segno di Di Natale (dodici reti delle ventiquattro totali bianconere) ma ora ci sarà il problema di sostituire degnamente due titolari quali Benatia e Asamoah “rapiti” dalla coppa d’Africa.
Alle spalle del gruppetto al comando, rialzano la testa – oltre all’Inter – anche Roma e Napoli. Per i giallorossi da segnalare le prime reti in campionato di Totti (non andava in gol dal 22 maggio, sia pure su rigore) e una trattativa sul contratto di De Rossi giunta al momento cruciale. Per gli azzurri la comoda vittoria di Palermo rappresenta invece la conferma di certezze recuperate dopo aver travolto il Genoa. Per entrambi vale il discorso fatto per l’Inter: difficile colmare i tanti punti di distacco dal duo al comando, ma i successi di ieri significano un possibile ritorno da protagonisti fissi nel torneo. Ultime segnalazioni per tre tecnici: Mutti e Marino non mutano il clima in casa Palermo e Genoa, mentre Rossi comincia a far vedere la propria mano a Firenze. Viola cambiati nell’assetto (funziona la difesa a tre) e nella testa: il divorzio da Gilardino sembra aver fatto bene all’autostima di Jovetic (che non aveva bisogno) e Ljajic. E Montolivo risponde con i fatti a chi continua a contestarlo per il mancato rinnovo contrattuale.