Per un’ora il mondo della Champions si è capovolto: il Manchester United che stava perdendo in casa contro il Braga, la Juventus che stava facendo la stessa cosa in trasferta contro il Nordsjaelland, il Barcellona che pareggiava al Camp Nou contro il Celtic. Poi nel finale tutto si è ricomposto, tranne che per i bianconeri. E questo è un campanello d’allarme. Perché è sì arrivato il pareggio, così come sono state sprecate molte occasioni, però la Juventus ha sprecato il jolly danese, quello che – in teoria – avrebbe dovuto garantire sei punti su sei. Una situazione resa ancor più complicata da un passaggio del turno che ora si giocherà a tre e non a due, come preventivato al momento dei sorteggi. Lo Shakhtar guida infatti con pieno merito, bravo a mettere sotto i campioni uscenti del Chelsea sul piano del gioco e non sotto il profilo della casualità. Gli ucraini hanno così tutta l’intenzione di lasciare a Chelsea e Juventus soltanto la briciola del secondo posto, con i bianconeri che avranno almeno il vantaggio del fattore campo contro i londinesi. A patto di mettere però sotto i danesi tra quindici giorni. Champions che si conferma complicata per le grandi: in passato non era neppure ipotizzabile immaginare il Celtic uscire imbattuto dal Camp Nou. Eppure è stato così fino all’ultimo istante e fino alla zampata di Jordi Alba, per la crescita delle cosiddette squadre di seconda fascia e per una certa stanchezza di chi era abituato a comandare. Anche se poi si riprende subito (come ha fatto il Bayern a Lille) oppure sa sfruttare il carattere come pochi altri (Manchester United). Ridimensionato il Bate Borisov, tramortito in casa dal Valencia, si rilancia lo Spartak, il Galatasaray non sfrutta la superiorità numerica. E quel rigore di Felipe Melo…