La Juventus gioca per chi insegue ma nessuno la asseconda. Il pareggio senza reti contro la Lazio ha nuovamente puntato il dito contro la mancanza di un finalizzatore di peso e qualità in casa bianconera. Una situazione che rischia alla fine di diventare controproducente, vista la mole di lavoro (con conseguente fatica) necessaria per variare le vie verso l’area altrui. Ancor più negativa se questa non frutta vantaggi per la classifica. La fortuna della Juventus è stato l’autolesionismo di chi è dietro. Immediato, per tempi, quello del Napoli, avanti 2-0 sul Milan e recuperato dalla doppietta di El Shaarawy, talento da tener stretto non solo in chiave rossonera.
La squadra di Mazzarri paga per l’ennesima volta l’incapacità di gestire le situazioni di vantaggio con lucidità, aspetto ancor più grave quando Cavani non è in vena. Peggio riesce a fare l’Inter, bloccata in casa dal Cagliari e dai suoi fantasmi. Sono quelli di chi – a cadenza regolare – evoca a proprio danno le sfavorevoli decisioni arbitrali. Dato per acquisito che Calciopoli non ha lasciato innocenti al cento per cento (tra condanne e prescrizioni), più che fare dietrologia occorrerebbe fare esercizio di realismo. E questo dice che se Milito non è in giornata a pagare è la squadra. E questo sottolinea ancora una volta che il problema della classe arbitrale non risiede in una sua presunta permeabilità ai poteri forti quanto, molto più terra terra, nella fallibilità dell’essere umano. Oggi il calcio italiano ha a disposizione una serie di arbitri di qualità impiegatizia per personalità e capacità decisionale, ma non solo. Questi sono anche utilizzati all’eccesso per la scelta di precedere gli altri campionati sulla strada dei giudici di porta. Se si ripensasse a come allargare il bacino in cui pescare direttori di gara all’altezza, questo sarebbe molto più utile di mille strepiti, di cui non si sente oggettivamente bisogno.
Altri spunti. Il Milan , come accennato, si risveglia quando tutto sembrava perduto, ma non possono essere la classe del singolo (El Shaarawy più Montolivo) e la scossa di Berlusconi a salvare una baracca con fondamenta da ridisegnare al più presto. Fiorentina da applausi, per la zona Champions raggiunta e per la capacità di fare risultato pur senza il suo giocatore migliore (Jovetic). Sempre convincente il Catania versione casalinga e ribaltone sul fondo: il Bologna sfrutta la classe del reparto offensivo, il Siena affonda i denti nei problemi del Pescara, nel derby la Sampdoria lascia il cerino della crisi in mano al Genoa. Quinta sconfitta consecutiva per Del Neri e ultimo posto in solitaria.