Dal gol fantasma al rigore inesistente: l’arbitro di porta (De Marco) concede quanto l’assistente (Romagnoli) aveva tolto. Allora si era trattato di una rete evidente negata a Muntari, stavolta si tratta di un tiro dal dischetto perlomeno generoso, vista la dinamica dell’intervento in area di Isla: la velocità normale inganna, quella rallentata evidenzia la poca attendibilità della decisione presa e la irrisolvibile fallibilità di chi decide, nonostante l’aumento del numero di occhi a vigilare. Resta la sostanza di una partita in cui il Milan ha provato a fare il Milan e in cui la Juventus ha vanamente tentato di essere Juventus. Cominciamo da questo secondo aspetto per sottolineare come la squadra bianconera sia stata la pallida copia di quella elogiata contro il Chelsea. Balbettii fin dall’inizio, per incapacità non solo di costruire gioco ma anche di alzare il ritmo della prestazione. Limitato Pirlo, il resto è venuto di conseguenza, per la giornata negativa degli interni (Marchisio e Vidal) e per l’inconsistenza di chi è stato scelto in fascia (Asamoah e Isla), con – in aggiunta – la cronica incapacità del reparto offensivo di fare la differenza. Morale? Una squadra imprecisa negli appoggi, tremebonda nei contrasti e mai presente in area, per la felicità di Amelia. In questo ha avuto parecchio merito il Milan, tignoso e voglioso.
Nessuna palla è stata considerata persa, nessun contrasto è stato considerato come indegno di considerazione: basti vedere, giusto per fare un nome, la differenza del rendimento di Mexes rispetto alla partita disputata contro la Fiorentina. El Shaarawy non ha segnato ma ha tenuto su la squadra, insieme con Montolivo, inatteso capitano. Questa non è però una novità. Una novità è stata vedere, oltre al sopraccitato Mexes, anche la positività nella prestazione di elementi molto criticati in passato come De Jong e Constant, e persino Boateng è parso passabile.
Una rivincita significativa per Allegri, ormai vaccinato alle continue nuvole nere che vengono disegnate sul suo destino. Un segnale importante per il campionato: la Juventus cade per la seconda volta a breve giro di posta (e, ulteriore onta, sempre per mano di una milanese), a dimostrare come quest’anno il campionato non sia terreno personale di dominio, considerati i quattro punti conquistati nelle ultime quattro partite. 

Questo a patto che chi insegue ne approfitti e, da questo punto di vista, la giornata di oggi sarà quanto mai interessante, visto che tocca a Inter e Napoli. Chi ha giocato ieri ha faticato, una volta osservati gli affanni della Fiorentina a Torino. Una giornata in cui si risveglia la Roma, anche se Zeman rimbrotta i suoi, in cui Ferrara trova la seconda vittoria consecutiva con la Sampdoria e in cui Del Neri fissa finalmente il primo sorriso con il Genoa. Panchine in salvo, come quella di Gasperini dopo il successo nel derby contro il Catania.