Aveva bisogno di ripartire la Juventus dopo la botta incassata in campionato contro l’Inter. Un evento inatteso, per chi era abituato a non perdere da 49 partite. Anche in Europa c’era una striscia di risultati con cui fare i conti, negativa in questo caso dal momento che i bianconeri avevano inanellato nove pareggi nelle ultime nove esibizioni Champions. C’è voluto l’avversario più malleabile del girone per interrompere la serie e il Nordsjaelland ha posto volentieri il capo sul ceppo. E’ stata di nuovo prova di forza bianconera, con partita risolta in quaranta minuti e quattro giocatori differenti mandati a rete: la forza e il limite al tempo stesso della Juventus che, quando è irresistibile, mette in difficoltà gli avversari con la forza della diversità, ma che quando fatica manca dell’uomo-chiave su cui appoggiarsi. Ma questo è un dettaglio – sia pure importante – in una serata che rimette in carreggiata i bianconeri, ora attesi dal passaggio più importante. E’ quello di martedì 20 novembre, quando a Torino calerà il Chelsea, ieri vincitore all’ultimo assalto dello Shakhtar. Sarà una partita da dentro o fuori perché, in caso di risultato positivo, i bianconeri potranno affrontare l’ultima trasferta ucraina con qualche certezza in più. Ma se sarà battuta d’arresto, l’addio agli ottavi del torneo sarà quanto mai incombente. Serata che qualifica una sola squadra, il Manchester United rimasta l’unica a punteggio pieno. Alle sue spalle la lotta non è preclusa a nessuna tra Cluj, Galatasaray e Braga. E se Valencia e Bayern viaggiano a braccetto verso il traguardo degli ottavi, la sorpresona arriva da Glasgow dove la rappresentante di uno dei campionati meno significativi del continente (il Celtic, ancor più oggi visto che è orfano dei Rangers) mette sotto quella del torneo ritenuto più ricco e affascinante in Europa (Barcellona). L’impressione è che i catalani abbiano ecceduto nel guardarsi allo specchio – forti dei nove punti in tre gare e di una superiorità riconosciuta -, incassando così una sconfitta più che meritata. 

E regalando una serata da ricordare a Tony Watt, l’autore del 2-0 che compirà appena 19 anni il 23 dicembre.