Campionato spezzettato e menomato, diviene complicato tentare un giudizio complessivo: maltempo, calendari (interni ed europei) e contrattempi vari rendono la classifica suscettibile di variazioni a seconda di quando sono stati fissati recuperi, per altro non ancora resi sicuri dal maltempo. Al punto che anche l’assenza di un turno infrasettimanale, sempre indicato come un vantaggio, diverrà una costante pure per la Juventus, visto che dovrà giocare contro Parma e Bologna. Le partite disputate offrono però indicazioni, di cui tener conto. A cominciare dal Milan privo di Ibrahimovic. Fossimo nei rossoneri, non spingeremmo tanto per far diminuire di un turno la squalifica, per poter avere lo svedese nel big-match contro la Juventus. Lo scorso campionato il Milan diede via alla fuga decisiva proprio con Ibra fuori per motivi comportamentali. E in quello attuale la storia potrebbe ripetersi. Con lo svedese in campo, i rossoneri sono caduti a Roma contro la Lazio e hanno pareggiato in casa contro il Napoli, senza segnare. Perdendo anche la semifinale di coppa Italia contro la Juventus. Senza lui in campo, hanno vinto a Udine e realizzato due reti, manifestando anche segni di risveglio assenti precedenti esibizioni, pur avendo a lungo giocato male. A patto che Allegri – cui va sempre dato atto di dover gestire una situazione infortuni vista raramente – punti su assetti più razionali, come quello visto dopo l’ingresso di Maxi Lopez: se uno ha una punta vera (e pesante) in panchina, perché non sfruttarla?
Parlando di Milan, non ci si può non soffermare sull’Udinese, che sta vivendo il momento più difficile della stagione. Nel 2012 ha conquistato appena 9 punti in 7 gare, senza mai pareggiare. Resta aggrappata alla zona Champions della classifica, ma non in maniera convincente come accaduto in precedenza. Benatia è tornato stanco dalla coppa d’Africa, mancano Asamoah e Pinzi in mezzo, Guidolin ha perso Isla (a lungo) e Di Natale per i prossimi impegni. E l’organico conferma che le alternative non sono spesso all’altezza dei (pochi) titolari, proprio ciò su cui si puntava il dito anche nei tempi belli. Inesorabile è arrivato il sorpasso della Lazio, dove il tanto criticato Reja sa pescare nuove forze dalla panchina. Meno inesorabile è arrivato il crollo dell’Inter: sei punti su sei persi contro il Novara valgono più di mille ragionamenti.

La mancanza di risultati comincia inevitabilmente ad alimentare il risentimento, come testimoniato da atteggiamenti e parole di Moratti, che solleticano il malumore di Ranieri. Si prospettano tempi duri se la Champions non funzionerà da salvagente. E questa sera Roma e Inter possono rendere ancora più seria la classifica nerazzurra.