Passa un’altra giornata, tra Milan e Juventus nulla cambia: immutato il vantaggio di 4 punti, immutate le sensazioni fornite dalle due squadre. I rossoneri si aggrappano al solito – e straordinario – Ibrahimovic: basti il dato delle sette reti nelle ultime quattro partite per capire come lo svedese sia tornato in maniera prepotente dopo la squalifica. E’ stato sopra la media anche contro la Roma, ed è stato imbarazzante il modo in cui ha difeso palla ai danni del povero Kjaer in occasione della rete del 2-1. Restano invece le zavorre di un organico che trova un giocatore (Boateng) e ne perde un altro (Thiago Silva), un problema doppiamente grave se guardato in chiave Champions League, visto che Allegri dovrà fare a meno anche dello squalificato Van Bommel. E il Barcellona sarà quello vero, altro che la pallida imitazione proposta dalla Roma. La Juventus mette invece sotto di forza l’Inter meno peggiore della stagione. Ranieri chiede ai suoi di essere aggressivi fin nella trequarti avversaria e obbliga Pirlo a una marcatura all’italiana, uno schema che regge fin quando reggono le gambe, ma quando queste cedono i bianconeri diventano irresistibili (e ci sarebbe voluto anche un Milito più preciso – oppure un Buffon meno bravo – per condurlo a termine). Decidono Caceres (che Conte aveva tenuto inspiegabilmente a lungo fuori) e Del Piero (che la società ha già deciso da tempo di salutare a fine stagione): una rete contro il Milan e un’altra contro l’Inter, bel congedo contro le grandi dallo Juventus Stadium per lo storico capitano bianconero.
Continua intanto la corsa all’occasione persa in prospettiva della Champions League. Dietro la lavagna finisce il Napoli, che spreca contro il Catania un vantaggio di due reti: una partita che è la conferma dello spirito di squadra messo in atto dai siciliani e dei troppi passaggi a vuoto stagionali fatti dei campani. Meno doloroso il punto dell’Udinese, costretta comunque alla rimonta in casa del Palermo e mostratasi in chiaro affanno in questa fase del campionato (tre punti in quattro partite).

Ringrazia la Lazio, che fino a pochi minuti dalla fine stava vedendo le streghe contro il Cagliari e che, a fine gara, si ritrova invece con un confortante +3 sulle inseguitrici. Da segnalare il sorpasso del Catania ai danni dell’Inter al settimo posto e un’Atalanta che sarebbe da zona Europa League se non fosse zavorrata dalla penalizzazione. Pareggiano le ultime sette della classifica, tutte impegnate in scontri diretti tranne il Siena. Vogliamo parlare di coincidenza?