L’Italia si ritrova d’incanto e manda in soffitta la versione orribile vista contro la Russia. Cesare Prandelli ha ragione in (quasi) tutte le sue scelte: De Rossi arretrato centrale di difesa, una linea a tre che diventa più coperta con l’arretramento di Maggio e Giaccherini, un centrocampo in cui Pirlo è protetto da Marchisio e Thiago Motta. Resta soltanto un grande interrogativo su Balotelli, più indolente che mai nel suo vagare sul campo. Con rimbrotti finali del ct e una bocciatura immediata rappresentata dal rapido gol dell’eterno Di Natale. Prova complessivamente da valutare in maniera più che positiva, e non soltanto perché arrivata contro la Spagna campione del mondo e regina d’Europa in carica. Gli azzurri hanno convinto per mentalità, visto il modo in cui hanno pressato alto e hanno cercato di togliere respiro alla manovra spagnola. Hanno sofferto il giusto, hanno anestetizzato il tentativo di Del Bosque di trasportare in Nazionale il modello Barcellona con un 4-3-3 senza punte centrali di riferimento. Il pareggio finale è risultato giusto, ma da parte azzurra ci sono rimpianti per una seconda occasione fallita da Di Natale e sospiri di sollievo per quanto ha sprecato Fernando Torres. Il risultato deve dare fiducia, ma al tempo stesso non deve far pensare che tutti i problemi siano alle spalle. Anche perché il prossimo impegno sarà giovedì a Poznan contro la Croazia, che ha agevolmente disposto (anche in questo con un aiuto arbitrale) dell’Irlanda del Trap. L’Italia non potrà fare a meno di vincere, per Prandelli sarà complicato contro il suo amico Bilic, che possiede un buon numero di giocatori di talento che, se ordinati tatticamente, possono risultare indigeribili. Oggi si chiude il primo turno, tornando in Ucraina. Scende in campo l’attesissimo Ibrahimovic che, con la Svezia, affronta la vecchia stella milanista Shevchenko. E ci sarà un classico come Francia-Inghilterra: Oltremanica hanno già i fucili posizionati contro le scelte di Hodgson, se oggi perde ci sarà da divertirsi.