Prima vera sorpresa dell’Europeo. A dire il vero sarebbe la seconda, dopo gli zero punti dell’Olanda in due partite. Ma la classifica regala ancora un refolo di speranza alla squadra di Van Marwijk mentre la Russia torna a casa e i responsabili dell’ordine pubblico – almeno – tirano un sospiro di sollievo grosso così. Dick Advocaat si conferma perdente per nulla magnifico. Imposta una partita difensiva alla ricerca del paraggino-qualificazione, dando ragione ai suoi (tanti) detrattori, e viene infilato dalla praticità della Grecia. Decide “nonno” Giorgios Karagounis, un passato per nulla memorabile nell’Inter (quando andavano di moda gli stranieri alternativi) e anziano faro della Nazionale. A 35 anni si regala la rete che sovverte gli equilibri della classifica e manda ai quarti di finale la squadra forse meno attesa. Brava la Grecia a sfruttare l’occasione ma pessima – secondo abitudine – la Russia, capace soltanto a cadere ogni volta che viene chiamata alla prova di maturità. Ha avuto almeno il merito di regalarci il talento di Alan Dzagoev, anche ieri sera tra i migliori e tra i più pericolosi dei suoi. E che il tatticismo non paghi lo dimostra pure la partita della Repubblica Ceca, rimasta in sonno fino a quando non è giunta la scossa della rete greca, che avrebbe significato eliminazione. Solo a quel punto la squadra di Michal Bilek si è messa in movimento, con una seconda frazione di gioco in cui ha letteralmente fatto sparire la Polonia, prima padrona di casa a salutare: era attesa per il talento del duo Borussia Lewandowski-Blaszczykowski, si è rivelata una delusione, incapace di regalare una sola vittoria ai suoi appassionati sostenitori.

Oggi tocca al Gruppo B. Germania naturale favorita per il primo posto, le basta un pareggio. Ma attenzione alle voglie della Danimarca, cinica contro l’Olanda e spettacolare – sia pur sconfitta – contro il Portogallo. Ha dimostrato di essere una delle squadre più toste del torneo e, a vent’anni dal trionfo europeo in Svezia (con finale vinta 2-0, guardacaso, sulla Germania), ha tutti i numeri per cercare la sorpresa. Nell’altro incontro l’Olanda tiene acceso il lumicino della speranza, come detto, mentre il Portogallo va in cerca di quella credibilità internazionale che non riesce mai a guadagnare. 

Come il suo leader Cristiano Ronaldo, quando si tratta di difendere i colori della propria patria. Per quanto ci riguarda il duello a distanza con Spagna e Croazia prosegue sull’onda di ciò che si era preventivato: tutti – ma proprio tutti – spergiurano che la partita di Danzica sarà vera, l’ultimo a iscriversi alla corsa è Xavi. Cesare Prandelli guarda in casa propria e pensa al ginocchio di Balotelli, che ha dato seri problemi in allenamento. Di Natale è pronto: lui ed eventuali cambiamenti di formazione (per esempio sulle linee esterne) potrebbero essere le chiavi giuste per provare a vivere una partita da protagonisti contro la già eliminata Irlanda.