Basta con le parole, è giunto il momento dei fatti. Stasera vedremo se Spagna e Croazia saranno coerenti con le loro affermazioni tendenti ad allontanare sdegnosamente ogni possibile accordo per far fuori l’Italia con un 2-2. Per convinzione, è doveroso credere sempre alla buona fede di chi sostiene le proprie idee, salvo ricordare che l’uomo è fatto di carne ed esiste il peccato… Ha qualche ragione comunque Giovanni Trapattoni, quando dice che rispetto al 2004 – almeno a livello di Nazionali – oggi è più complicato arrivare ad accordi sul campo. E sarebbe estremamente imbarazzante per Michel Platini e per l’Uefa l’ipotesi di assistere a uno spettacolo che nessuno si augura di vedere, soprattutto dopo che la federazione europea ha fatto la voce grossa contro gli atteggiamenti antisportivi dei tifosi: si cadrebbe nel ridicolo se anche le squadre venissero coinvolte in episodi di questo tipo. C’è poi da considerare il fattore Spagna che, per la sua storia recente, verrebbe meno alla propria “mission” (un nuovo modo di intendere il gioco del pallone) se si facesse tentare da una pastetta vecchio stile. Per cui sarebbe logico vederla comportarsi come fece l’Olanda quattro anni or sono, quando se la gioco con la Romania, la battè e fece andare avanti proprio l’Italia.
E a proposito di azzurri, c’è curiosità per vedere se la squadra sarà riveduta e corretta da Cesare Prandelli che, per la prima volta, non dà indicazioni alla vigilia, neppure sul sistema di gioco per non fornire vantaggi al Trap, suo vecchio maestro in bianconero: è il segnale della tensione che stanno creando questi ultimi 90 minuti nell’ambiente azzurro. Non a caso il ct l’ha definita “la partita più importante della mia carriera”. Contro l’Irlanda sarà gara complicata soltanto in virtù di quanto sapremo complicarcela noi. Vanno bene tutti i discorsi sul carattere degli avversari, sul loro desiderio di lasciare l’Europeo senza incassare la terza sconfitta. La realtà parla di una squadra dagli enormi limiti tecnici e tattici, un’eventuale mancata vittoria sarebbe esclusivamente colpa nostra. Preoccupiamoci innanzitutto di questo – come ha sottolineato Prandelli nella conferenza stampa pre-match -, ci sarà poi il tempo di giudicare quanto sarà accaduto tra Spagna e Croazia. Ieri, per esempio, ha sgombrato il campo da dubbi la Germania.
Di possibili accordi con la Danimarca neppure l’ombra: tredicesima vittoria consecutiva tra girone di qualificazione e fase finale dell’Europeo con approdo sereno ai quarti, dove affronterà la Grecia in un duello dal grande significato anche politico. Angela Merkel e sodali non sono mai stati teneri con Atene, che ieri ha cercato di svoltare affidandosi nelle elezioni ai partiti che ancora credono all’euro: intuibile che cosa succederebbe se la squadra allenata da Fernando Torres regalasse una sorpresa contro l’armata di Loew. E ai quarti approda anche il Portogallo dove, finalmente, si dà una svegliata il tanto atteso Cristiano Ronaldo. Battuta l’Olanda, che affonda definitivamente con la terza sconfitta in tre partite: molto probabilmente s’è chiuso un ciclo.