Una piccola commedia degli orrori ha caratterizzato la prima giornata di Euro 2012: quelli arbitrali (e macroscopici) dello spagnolo Velasco Carballo in Polonia-Grecia e quelli tecnico-tattici in entrambe le partite. Emerge così il talento dei singoli, come quello di Alan Dzagoev, segnalato alla vigilia come uno dei possibili crac del torneo. Il numero 17 della Russia (e della Dinamo Mosca) ha caratterizzato il 4-1 con cui la squadra di Dirk Advocaat ha ricacciato in gola ai critici l’accusa di praticare un gioco pratico al limite della noia. La Russia si conferma squadra da tenere d’occhio, grazie anche alla doppietta del centrocampista di Beslan, che era uno studente di 14 anni quando un commando di terroristi ceceni porto tragicamente alla ribalta la sua città con l’irruzione nella Scuola Numero Uno. Di livello decisamente più modesto quanto offerto nel match di apertura da Polonia e Grecia: i padroni di casa confermano di reggere soltanto sull’asse del Borussia Dortmund Lewandowski-Blaszczykowski: quando si fermano i due, si ferma tutta la squadra. E basta un’avversaria anche in inferiorità numerica per metterli in difficoltà.
Inizio poco esaltante, quindi, ma era stato messo in preventivo. Oggi il torneo dovrebbe salire di tono grazie al Gruppo B, il più complicato della fase finale. Comincia l’Olanda contro la Danimarca, avversaria ostica per compattezza e capacità di far giocare male gli avversari. Gli arancioni mettono sul piatto la qualità offensiva di Van Persie, supportata dalle invenzioni di Sneijder e Robben (che devono rifarsi di una stagione non propriamente all’altezza): squadra praticamente immutata rispetto all’ultimo Mondiale e chiamata a smentire il ruolo di abituale delusione in tornei in cui gioca bene e si piazza seconda. Olsen si affida al talento di Eriksen, giocatore di qualità e tecnica eccellenti. E lo stesso farà più tardi il Portogallo in cui Cristiano Ronaldo (come il rivale di Liga – e compagno di gol – Leo Messi) dovrà provare ad assumersi fino in fondo il ruolo di leader, come mai successo ogni volta che è stato chiamato in Nazionale.
Di fronte c’è la Germania, normale invitata a un ruolo da protagonista ma apparsa appannata nelle ultime amichevoli (con qualche scandaluccio interno come quello legato a Jerome Boateng): Loew paga il finale in affanno del gruppo Bayern e la stagione dispendiosa al Real del suo Ozil-Khedira. Potrebbe scapparci la sorpresa.