Quello che sembrava consolidato a fine 2012 viene messo in discussione nei primi passi del campionato nel nuovo anno. La Juventus conferma di essere imballata e, dopo la caduta interna contro la Sampdoria (in inferiorità numerica), si fa rimontare a Parma. Esemplare la rete di Sansone per spiegare il momento bianconero: una verticalizzazione subita in questo modo è merce rara da vedere, a conferma di una smagliatura tattica (quasi impensabile in passato), e di una leggerezza mentale (altrettanto impensabile). Un punto in due partite che non scalfisce il primato ma apre la porta ai desideri di chi insegue. Petkovic e Mazzarri ripetono alla noia di pensare esclusivamente alle loro squadre e non a ciò che avviene in casa altrui. Però la Lazio ha sei punti in più della passata stagione e il Napoli addirittura tredici (considerando i due tolti per il Calcioscommesse e che il club spera di riavere in settimana). La prima, pur con qualche fatica e con la benevolenza dell’arbitro (quella mano di Floccari…), mette sotto l’Atalanta grazie all’estrema concretezza. Il secondo soffre inizialmente contro il Palermo poi punisce implacabile non appena l’avversario offre il fianco: Cavani manca la rete numero 100, ma ci pensano Maggio (terzo gol consecutivo), Inler e Insigne a risolvere la vicenda. Due squadre che avanzano con solidità e determinazione, proponendosi come alternative serie, ora che paiono aver inquadrato anche la strada della continuità.
Si rivede l’Inter, e paiono fuoriluogo le affermazioni di chi la immagina in rientro nel giro scudetto: occorreranno banchi di prova ben più probanti del Pescara per parlare di squadra ritrovata. Soffre senza convincere il Milan dei giovani in casa della Sampdoria, in una serata in cui non brilla El Shaarawy. Come non brillano Fiorentina e Roma. La squadra di Montella si fa travolgere a Udine, collezionando la seconda sconfitta consecutiva in un processo di crescita che si blocca quando qualcuno improvvidamente ipotizzava un destino già da grande. I giallorossi confermano l’incapacità di crescere, facendosi mettere sotto dal Catania. Torna a farsi rovente il rapporto De Rossi-Zeman, da risolvere per il bene della squadra e del giocatore.
La Roma deve anche stare attenta a chi insegue: il Milan manca il sorpasso, però Parma, Udinese e Catania si fanno ambiziose. Il Torino soffre ma vince una gara fondamentale contro il Siena, il Bologna riparte in coincidenza con il risveglio di Gilardino, il Cagliari ferma la serie negativa e ricaccia indietro il Genoa. Sulla graticola Gian Piero Gasperini a Palermo, un solo punto nelle ultime sei gare. Ma vogliamo parlare della squadra che gli hanno messo a disposizione (e a Giuseppe Sannino, prima di lui)?