Il 2013 comincia con la giornata che non ti aspetti. Le pause invernali ci hanno sempre abituati a sorprese alla ripresa di gennaio, ma non di tale livello. Sonora la caduta della capolista Juventus, la prima con Antonio Conte tornato titolare della panchina. Tutto era stato messo per il meglio contro la Sampdoria (vantaggio e uomo in più), tutto è stato rovinato da una gestione delittuosa della partita. A conferma che i bianconeri devono sempre girare a mille per risultare irresistibili, una condizione che è anche una condanna vista l’usura in agguato al primo calo di tensione. Clamoroso lo stop della Juventus, fragoroso quello dell’Inter in termini numerici a Udine. I nerazzurri sprecano, alla fine pagano l’uomo in meno e una formazione dettata dalle assenze (inguardabile Cambiasso reinventato centrale di difesa). Stramaccioni si lamenta – come succede con gli arbitri anche a Torino e a Cagliari– per un rigore non concesso a Palacio, ma la rottura nerazzurra è preoccupante: dopo l’impresa in trasferta contro la Juventus sono arrivate cinque sconfitte consecutive fuori casa, compresa quella di coppa contro il Rubin Kazan. Se non c’è Milito gli attaccanti non segnano, guardate le opportunità fallite nel primo tempo. Nelle ultime 8 gare è arrivata la miseria di 8 punti: l’Inter gira a quota 35, esattamente come un anno fa nell’altalenante gestione Gasperini-Ranieri. Con i nerazzurri crolla anche la Fiorentina, per la prima volta in casa. Con una differenza: impressiona il primo tempo dei viola, andati a cozzare almeno sei volte nelle parate di Perin. Il problema è che la squadra di Montella si è sgonfiata non appena il Pescara ha segnato, mettendo in evidenza un’assenza di carattere che allontana ancora il salto di qualità (comunque complimenti per aver riportato Giuseppe Rossi in Italia). La Lazio fatica ma resta seconda accorciando sulla Juventus e si rivede anche il Napoli, esaltato dall’atteggiamento tattico della Roma: ampi spazi a disposizione per colpire, Cavani non ha esitato per la tripletta che lo lancia in testa tra i marcatori. Riprende la marcia del Milan, non brillantissima ma efficace in una giornata che riaccende il sogno di riagguantare un piazzamento Champions. El Sharaawy stecca, ma Allegri trova la mossa giusta in Bojan, elemento che meriterebbe una chance in più. Rivoluzione sul fondo con le vittorie di Sampdoria, Genoa e Pescara, continua a stupire il Parma, all’inseguimento delle grandi.