Mario Balotelli torna e l’impatto sul campionato è immediato. Titolare all’ultimo istante in luogo di Pazzini (ko nel riscaldamento), determina la vittoria del Milan con una doppietta: con una tipica zampata per il vantaggio, con sicurezza sul rigore del 2-1 all’ultima azione utile. Un episodio contestato con ragione dall’Udinese, vista la dinamica del contatto Heurtaux-El Shaarawy. E comunque svelata in fondo soltanto dai soliti replay. Questo non toglie la sostanza di un riaffacciarsi potenzialmente devastante dell’attaccante sulla serie A, dopo gli alti (pochi) e i bassi (frequentissimi) vissuti al Manchester City. Effetto benefico immediato per il Milan, che si rafforza con un’arma in più nell’eccellente cavalcata intrapresa dalla nona giornata e aggancia in classifica l’Inter al quarto posto. La Champions è distante appena tre punti: impensabile tre mesi e mezzo fa. L’Inter, per l’appunto, fa da pesante contrappeso ai rossoneri. Sconfitta in casa dell’ultima in classifica, con la squadra spesso in balia del Siena. Sei i punti raccolti nelle ultime sette partite, appena una vittoria e per di più contro il povero Pescara. Un cammino incomprensibile, visto quanto combinato in precedenza. O meglio: comprensibile visto che l’Inter sta cercando di avviare un rinnovamento come fatto dalla controparte cittadina. Con una differenza fondamentale, però: il Milan ci ha pensato in estate, l’Inter in pieno campionato. Complicandosi maledettamente la vita.
In testa la Juventus rimette a posto le cose, dopo l’aggancio del Napoli durato neppure lo spazio di un giorno. Prova concreta e a tratti spettacolare a Verona, contro il Chievo. Si risveglia Matri, probabilmente stimolato dall’arrivo di Anelka, il resto della squadra gira bene agli ordini del ritrovato Pirlo. E non può essere un caso. Come non è un caso che resista soltanto il Napoli alle spalle bianconere. Il gruppo era già stato ben impostato in estate, ha avuto i necessari ritocchi a gennaio, non deve fare i conti con un’Europa ansiogena. In più ha straordinari solisti che sanno alternarsi in attacco: se non segna Cavani ci pensa Hamsik. Nuova battuta d’arresto per la Lazio, che sbatte contro il Genoa dopo aver perso in casa contro il Chievo. Con qualche demerito in meno, ma con alcuni dubbi in più: quanto inciderà l’infortunio di Hernanes? Si risveglia la Fiorentina, al primo successo nel 2013. Si sfalda la Roma, dove i problemi sembrano nascere più dalla divisione oceanica della società che da quanto accade a Trigoria. Sul fondo ripartono Atalanta, Bologna e Genoa mentre Zamparini sta per tagliare le ennesime teste, in campo come nello staff che lo affianca. L’impressione è che stavolta non possa bastare per salvare se stesso e il Palermo.



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