Partita deludente, esito importante. La Juventus batte il Milan di misura, mantenendo gli undici punti di vantaggio sul Napoli: se sabato sera i campani steccassero a Pescara, i bianconeri potrebbero festeggiare il titolo nel derby contro il Torino, a quattro giornate dalla fine. Per il momento si sono presi la soddisfazione di allungare sul Milan, 33 punti contro 29 nel girone di ritorno, a rimarcare una supremazia netta in classifica che ormai dura da due stagioni. Con buona pace dei calcoli sull’arco di un quinquennio di sovietica memoria tirati fuori nell’ultima settimana da Galliani… Anche perché la squadra di Conte non sembra dannarsi più di tanto per tenere a bada gli avversari: assente Balotelli per squalifica, in riserva El Shaarawy per usura, inguardabile Amelia nel fallo che decreta il giusto rigore calciato da Vidal, e gli altri della compagnia sono poca roba. Quanto basta ai bianconeri per mettere in cascina l’ennesimo successo, a fronte di un avversario mai in grado di impensierirli. Il Milan cade dopo quindici giornate (ultimo ko contro la Roma ancora allenata da Zeman., per capire in quale epoca fossimo) e vede la situazione personale complicarsi, perché il Napoli allunga a +7 e la Fiorentina si fa minacciosa. a meno uno. Questo significa che la Champions League si allontana con forza per quanto riguarda la qualificazione diretta (secondo posto) e rischia di saltare come piazzamento (terzo posto). Avversarie che hanno vinto entrambe in maniera rocambolesca. Il Napoli soffre l’ottimo momento del Cagliari, si cava d’impaccio con un bel contributo della fortuna (meritato, comunque): prima l’autogol di Astori, quindi la deviazione di Perico sulla conclusione vincente di Insigne. La Fiorentina si complica ancor più la vita contro il Torino: va 3-0, si fa raggiungere sul pareggio, trova il successo su tocco morbido di Romulo in una giornata non impeccabile dei portieri, Viviano e Gillet. Per i viola terza vittoria nelle ultime cinque partite e autostima in costante crescita. Dietro questo gruppo da segnalare il risveglio faticoso dell’Inter (quanti rischi contro il Parma, ma guardate quanta gente mancava), Roma involuta e bloccata dal Pescara in casa (primo punto dopo otto sconfitte; basti questo dato) e Udinese di nuovo con vista Europa grazie all’impareggiabile Di Natale, a quota 18 gol (certi anziani sono insostituibili, proprio come Giorgio Napolitano…). Sul fondo il Siena non approfitta dei pareggi di Genoa e Palermo. Anzi, fa ancor peggio, battuto in casa dal Chievo. Dovrà cercare punti nelle ultime gare contro squadre che si chiamano Roma, Catania e, soprattutto, Fiorentina, Napoli e Milan. Non sarà facile e comunque, fossimo nei panni del Torino là un poì più avanti, non ci sentiremmo lo stesso tanto tranquilli.