Su Twitter i giocatori viola non sono stati leggeri (dare un’occhiata ai messaggi di Gonzalo Rodriguez e Cuadrado, giusto per capirci). La Fiorentina ha vissuto come uno scippo il modo in cui è rimasta in Europa League per fare strada al Milan nei preliminari di Champions. Questi, fino a sei minuti dalla conclusione, spettavano ai toscani. Poi la rimonta rossonera ha vanificato tutto, con qualche sospetto non tanto per il rigore a favore del Milan quanto, piuttosto, perché analogo intervento di Ambrosini in area rossonera nel primo tempo non aveva condotto a eguale punizione. L’ultima giornata del campionato non porta quindi a una rivoluzione in classifica. Di scudetto e retrocessioni si sapeva già, c’erano da assegnare gli ultimi posti in Europa, e Milan e Udinese hanno mantenuto le posizioni. Con parecchia fatica da parte dei rossoneri, vuoi per alcune scelte di Allegri (l’utilizzo di Niang, per esempio) e vuoi per una stanchezza uscita inaspettata, ma con forza, nelle ultime giornate. Con grande scioltezza, invece, da parte dei friulani, che non hanno infierito in casa dell’Inter, rifilandole comunque cinque gol per l’ennesima figuraccia di stagione. Sono qualificazioni meritate, dietro a Juventus e Napoli. Quella del Milan per aver saputo reinventarsi dopo un inizio reso complicato dalle cessioni eccellenti. Quella della Fiorentina per come la squadra ha assunto personalità e caratteristiche proprie con il trascorrere delle giornate. Quella dell’Udinese per aver saputo metabolizzare le solite vendite per fare cassa e per aver sfruttato il talento immenso di Di Natale: otto vittorie nelle ultime otto giornate resteranno nella storia. Ma qui si è vista per l’ennesima volta la mano di Francesco Guidolin, tanto misconosciuto in Italia ad alti livelli quanto bravo nel suo lavoro. Il numero uno, forse, quando si tratta di assemblare al meglio ciò che si ha in casa. E con lui hanno svolto un ruolo importante Max Allegri e Vincenzo Montella, eccellenti nel dare fisionomia e organizzazione alle proprie squadre. Resta ora solo da assegnare l’ultimo posto in Europa League, che uscirà dal derby di domenica tra Roma e Lazio. Si fa preferire la prima, che sembra essere giunta con meno affanni al finale di stagione. E nel frattempo sono partite le grandi manovre sulle panchine.

Conte prosegue sereno con la Juventus, Allegri non dovrebbe muoversi dal Milan dopo il terzo posto. Per il resto è tutto campo libero, soprattutto dopo l’ufficializzazione dell’addio di Mazzarri al Napoli. Un annuncio che potrebbe anche fare rivedere i propri piani a Massimo Moratti nei confronti di Stramaccioni: il presidente non deve essere molto soddisfatto dopo la sconfitta numero sedici dell’Inter in campionato.