Si prosegue così, senza deviare di un virgola dal tema scritto. Unica variante: stavolta è toccato alla Juventus proporre e alla Roma rispondere. I bianconeri lo hanno fatto nel turno preserale, superando le mura erette dal Bologna nell’unico modo possibile: l’invenzione di un singolo, è stavolta è stato il turno di Pogba. I giallorossi sono rimasti imperturbabili poco dopo, in un match più complicato come quello di Firenze. Sofferenze ridotte al minimo sindacale e rete decisiva da Nainggolan, pronto a distribuire cuoricini alla moglie dopo una vicenda che, in settimana, li aveva resi protagonisti di cronaca nera più che di storie mondano-pallonare. Juventus che resta a +8 a livelli stratosferici: 90 punti contro gli 82 dei rivali, con una gara in meno da disputare. Ne restano quattro e una di queste sarà la trasferta all’Olimpico contro i giallorossi. Ma quando l’altra partita fuori casa è con il Sassuolo mentre allo Stadium arriveranno Atalanta e Cagliari, non si vede come la Roma possa nutrire ampie speranze. Soprattutto a fronte di una squadra che, nel girone di ritorno, in quindici partite ha ottenuto ben dodici vittorie, due pareggi e una sconfitta appena, quella di Napoli.
Napoli che, dal canto suo, ha ancora una volta steccato in materia di maturità, incapace di tenere il vantaggio in casa dell’Udinese e provocando la reazione rabbiosa di Rafa Benitez: . Non una bella immagine perché , a furia di continuare a parlare di percorso di maturità, il campionato si è praticamente concluso. E in maniera anonima, cioé quella peggiore possibile. Al momento di battere la Juventus il presidente De Laurentiis aveva sottolineato come tra le due squadre non ci fossero 17 punti di differenza. Ha avuto ragione: oggi infatti sono 22… Resta ancora la Coppa Italia contro la Fiorentina per salvare la stagione, una sconfitta sarebbe soltanto l’ennesima delusione per una piazza che pensava – con qualche ragione ma con troppe aspettative – che questo potesse essere l’anno buono. Tentano di salvare la stagione anche le milanesi. L’Inter sta andando a insidiare la Fiorentina, forte di due vittorie consecutive. Ieri ha avuto un pizzico di fortuna a Parma (il rigore parato da Handanovic a Cassano, l’espulsione di Paletta e la conseguente punizione, con errore di piazzamento della difesa e gol di Rolando) ma si tratta di un dettaglio. Nel momento più complicato della stagione, Mazzarri ha saputo toccare le corde giuste.

Come sembra fare Seedorf al Milan, alla quinta vittoria consecutiva per una classifica che torna a farsi dignitosa. Lo stesso non sembra avvenire per l’ambiente, riportato in perenne ebollizione, con gran parte della squadra contro Seedorf e nuove divisioni in società sul tecnico. Una situazione mai vista tra Milanello e dintorni, neppure nei momenti più complicati. Servirebbe una parola di chiarezza da parte della proprietà, ma le indecisioni politiche di Silvio Berlusconi si replicano anche in campo calcistico.
Turno in cui Immobile si candida con forza per l’azzurro, con la rete numero 20 – splendida – di stagione (ma il Torino deve solo prendersi a schiaffi per come ha buttato via la vittoria in casa della Lazio), in cui Pellegrino a Catania e Pulga a Cagliari colgono la prima vittoria personale e in cui il Sassuolo riapre la lotta per non retrocedere. Ci proverà anche il Livorno ma con un nuovo (vecchio) allenatore, visto che Nicola è stato richiamato al posto di Di Carlo.