L’indagine in cui Matteo Salvini era accusato di diffamazione ai danni di Lucia Azzolina è stata archiviata. Lo ha deciso il gip di Milano Roberto Crepaldi, secondo cui la critica fatta dal leader della Lega all’ex ministro dell’Istruzione è stata sicuramente aspra, ma non ha comunque trasceso nell’insulto personale ed è basata sul fatto che non è stato radicalmente smentito da chi ha sporto la querela. Questo, come riportato dall’Ansa, il senso del decreto con cui è stata disposta l’archiviazione dell’indagine aperta dopo la denuncia presentata dall’esponente M5s in relazione alle polemiche sorte per la vicenda della sua tesi “copiata”.
Le polemiche scoppiarono nel gennaio dell’anno scorso dopo la pubblicazione da parte di Repubblica di un articolo in cui si sosteneva che l’allora ministra dell’Istruzione avesse “copiato” l’elaborato realizzato al termine degli studi presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana.
CASO TESI AZZOLINA, L’ATTACCO DI SALVINI
Nell’articolo Repubblica spiegava che Lucia Azzolina aveva attinto informazioni da molti manuali, senza citarli, neppure nella bibliografia. La vicenda aveva causato una levata di scudi contro l’allora ministro da parte degli esponenti della Lega. Matteo Salvini pubblicò sui social un post, che poi fu rimosso, in cui affermava: «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: si vergogni e vada a casa».
Frasi che per il giudice rispettano i requisiti della continenza della critica politica, così come della veridicità, visto che il leader della Lega traeva le sue critiche da un articolo il cui contenuto riteneva veritiero e in quanto la stessa Azzolina nel replicare aveva spiegato che non era una tesi di laurea, ma una «relazione conclusiva del tirocinio fatto durante il corso». Per questi motivi il giudice ha archiviato l’indagine accogliendo la richiesta della Procura di Milano.