Mentre da ogni parte del mondo quella tanto attesa corsa alle auto elettriche sta subendo una brutta battuta d’arresto (dopo un iniziale interesse piuttosto importante), l’azienda Tesla fondata da Elon Musk ha annunciato tagli di prezzo per tutti i suoi modelli più venduti, ad esclusione della più economica Model 3 e dell’amato/odiato Cybertruck. Una nuova politica che sembra rispondere, almeno secondo le illazioni del sito Investing.org e di QuattroRuote, alla recente diminuzione della domanda di nuovi veicoli Tesla, che ha portato ad un accumulo di invenduti nei magazzini e, soprattutto, alla fuga degli investitori, spaventati dal calo a picco delle azioni.
Un problema, insomma, che si aggiunge ai già numerosi problemi che interessano l’azienda di Elon Musk, che per cercare di aumentare le vendite fa leva sul portafogli dei suoi acquirenti, svalutando di circa 2mila dollari il prezzo di Model Y, Model S e Model X: tagli limitati (almeno in questo momento) ai mercati di USA e Cina, un tempo tra i più redditizi per Tesla e finiti, nell’ultimo anno, in un baratro di difficile uscita. Secondo quanto riporta QuattroRuote, negli States Model Y costerà (senza optional) 42.990 dollari, mentre Model S scenderà a 72.990 e il modello X a 77.990; mentre in Cina si parlerà di 249.900 yuan per il modello Y e di 231.900 per il Model 3 (non scontato negli USA).
La crisi (sempre più vicina) di Tesla: azioni in calo del -40%
Dietro alla scelta di Musk di tagliare il prezzo delle sue (comunque costose, soprattutto rispetto agli antagonisti cinesi) auto elettriche ci sarebbe, tra le altre cose, la diminuzione di quasi il 40% di valore delle azioni dell’azienda registrato nel primo trimestre dell’anno, accompagnato (o causato) dal primo flop nelle vendite dalla fondazione di Tesla. Non a caso, sempre negli ultimi giorni, si è deciso di ridurre il costo del pacchetto di guida autonoma (da 12 a 8mila dollari) e del servizio FSD, così come dal 30 aprile verrà eliminato il programma Referral con il quale gli acquirenti Tesla potevano accumulare punti acquistando vetture, pacchetti, optional e servizi, consigliandoli anche ai loro amici.
A dare un’immagine più ampia del declino (ormai sempre più vicino al diventare strutturale) dell’azienda c’è anche il flop dei Cybertruck, difficili da produrre e, recentemente, ritirati dal mercato per la segnalazione di blocchi all’acceleratore. Inoltre, solo 6 giorni fa Tesla ha anche licenziato il 10% del suo personale in tutto il mondo, diventato troppo costoso da sostenere per un’azienda che, oltre a non fatturare più, perde investitori e clienti.