Nella giornata di ieri – approssimativamente attorno alle 18 italiane – negli USA si è verificato un secondo fatto gravissimo che si ricollega (almeno figurativamente) a quanto accaduto in mattinata a New Orleans: un Tesla Cybertruck – infatti – dopo essere giunto davanti al Trump International Hotel di Las Vegas è esploso uccidendo immediatamente l’uomo che si trovava alla guida del veicolo e ferendo lievemente sette persone che erano nel raggio dell’ampia esplosione: dopo un’iniziale incertezza e l’ipotesi che potesse essersi trattato di una fatalità legata ad un malfunzionamento del Tesla Cybertruck, gli inquirenti hanno iniziato a formulare l’ipotesi (poi parzialmente verificata) che si sia trattato di un fatto del tutto intenzionale; forse – addirittura – ricollegato a quanto accaduto in Louisiana qualche ore prima.
Partendo dal principio, le primissime notizie su quanto accaduto a Las Vegas sono iniziate a circolare immediatamente dopo la violenta esplosione grazie anche alla diffusione dei video di sorveglianza dell’hotel di proprietà di Donald Trump: nelle brevi sequenza – una esterna e l’altra interna all’edificio, che trovate qua sotto – si vede il Cybertruck arrivare davanti all’ingresso dell’hotel, spegnere il motore e sostare per un attimo prima delle violenta deflagrazione; mentre dopo la prima esplosione si vedono anche partire dei fuochi d’artificio dal retro del furgoncino prodotto dall’azienda di proprietà di Elon Musk che si sono abbattuti sulla strada.
TESLA CYBERTRUCK ESPLOSO A LAS VERGAS: COS’È SUCCESSO E I POSSIBILI COLLEGAMENTI CON L’ATTENTATO DI NEW ORLEANS
Dopo dicevamo già in apertura, l’iniziale ipotesi mossa dai tanti presenti sulla scena dell’esplosione a Las Vegas in merito ad un possibile malfunzionamento del mezzo, una volta concluse le lunghe operazione per spegnere le fiamme che hanno immediatamente avvolto il Cybertruck una realtà diversa ha iniziato a farsi strada nella mente degli inquirenti che – stando alle loro stesse dichiarazioni – ora stanno indagando con l’ipotesi che si sia trattato di un vero e proprio attentato, probabilmente terroristico, avvalorata dal fatto che sul retro del furgone sono stati trovati i resti dei mortai usati per gli spettacoli pirotecnici; mentre resta (almeno allo stato attuale) ignota l’ipotetica matrice.
Nel frattempo, qualche altre interessante novità è arrivata dopo che gli inquirenti sono riusciti ad estrarre il corpo – ormai privo di vita e quasi interamente divorato dalle fiamme – dell’uomo che si trovata alla guida del Tesla Cybertruck esploso: si tratterebbe del 37enne Matthew Livelsberger originario di Colorado Springs (con l’FBI che pare aver già fatto irruzione in alcuni suoi appartamenti, ma senza rilasciare aggiornamenti su quello che hanno trovato all’interno) che aveva a lungo prestato servizio nell’esercito; mentre ad avvalorare la tesi che i due attentati di ieri potrebbe essere collegati ci sono due interessanti aspetti: il primo è che i due attentatori avevano prestato servizio nella stessa base militare e il secondo è che sia il Cybertruck che il pickup di New Orleans erano stati noleggiati con l’app Turo.
🚨UPDATE: The Tesla Cybertruck explosion outside of Trump Tower (Trump International Hotel) in Las Vegas on New Year’s Day is now being investigated as a possible act of terrorist attack! #Terroristattack
Thanks Joe Biden! No one is safe under Joe Biden and Kamala Harris! pic.twitter.com/SB9FbMrFsU
— AJ Huber (@Huberton) January 1, 2025