Recentemente Tesla, l’azienda automobilistica a cui fa capo Elon Musk, anche CEO di Space-X e di Twitter, è stata coinvolta in alcuni leaks di informazioni interne che ha portato a svelare l’esistenza di oltre 23mila lamentele dei clienti insabbiate. A scoprire lo scandalo è stato il quotidiano tedesco Handelsblatt grazie ad una fonte anonima, confermata poi dal Fraunhofer Institute for Information Protection (istituto per l’analisi della sicurezza dei sistemi informativi).



I Tesla-leaks, come sono già stati chiamati da diversi giornali, parlerebbero di una serie di oltre 24mila lamentele formalmente presentate dai clienti, tutte contro il sistema di guida autonoma. Sarebbero tutti datati tra il 2015 e il 2022, periodo in cui l’azienda ha messo in circolazione oltre 2,6 milioni di veicoli dotati del “rivoluzionario” sistema di guida, completamente automatizzata. Tra i tanti reclami presentati dai clienti di Tesla e inclusi nei leaks, circa 2.400 parlano di accelerazioni improvvise, mentre 1.500 di problemi ai freni, 139 di frenate d’emergenza involontarie e non necessarie, 383 di soste dovute a false collezioni, per un totale che supera i 1.000 incidenti causati dalla guida autonoma.



La risposta di Tesla ai leaks contro la guida autonoma

Insomma, le 23mila segnalazioni che Tesla ha insabbiato, ed incluse nei leaks pubblicati dal quotidiano tedesco, riguarderebbero tutte lo scorretto funzionamento del sistema di guida autonoma, con più di 3mila clienti che hanno lamentato di non essersi sentiti sicuri mentre era attivo. La maggior parte delle lamentele sono state presentate negli Stati Uniti, mentre solo una piccola parte sarebbe proveniente da clienti europei ed asiatici.

La risposta di Tesla ai leaks sarebbe stata immediata, ed anche particolarmente negativa. Infatti, l’azienda di Elon Musk ha minacciato il quotidiano tedesco di muovere una causa legale se fossero stati pubblicati, ma non ha fatto desistere la redazione. Secondo Matthias Schmidt, un analista automobilistico di Berlino, per l’azienda non sarebbe una circostanza nuova, e racconta come si siano registrati complessivamente 393 decessi sulle Tesla, dei quali 33 a causa della guida autonoma. Dal conto suo, inoltre, l’azienda avrebbe fornito ai dipendenti un prontuario contro le lamentele, che specifica chiaramente come nessuna informazione sensibile (o conferma sulla scarsa sicurezza dei sistemi) deve essere data per iscritto, ma solo telefonicamente per evitare il rischio che ne rimanga traccia.