Continuano le disavventure per i proprietari di auto Tesla. Dopo la vicenda delle violazioni di privacy tramite le telecamere di bordo, i problemi al volante e ad altre parti meccaniche, arriva dal Regno Unito la notizia di una Tesla Model Y rimasta bloccata per cinque giorni. Tutta colpa di una chiave difettosa. Un uomo l’aveva noleggiata con sua moglie l’1 aprile per recarsi presso un cottage a Little Bookham, nel Surrey. Sono quindi usciti per fare la spesa col figlio di un anno. Ma non è riuscito a usarla per cinque giorni, vanificando tutti i suoi programmi del weekend e restando anche privo degli oggetti personali che aveva lasciato al suo interno. Ha effettuato oltre 40 telefonate e chiesto l’aiuto di un carro attrezzi, ma è rimasto chiusi fuori dall’auto che aveva noleggiato per circa tremila euro al mese.



Di solito, i conducenti Tesla usano il telefono per sbloccare e avviare le loro auto, ma per quelle a noleggio si usa un sistema di riserva, una scheda a strisciamento che ha le dimensioni di una carta di credito. Il malfunzionamento o la perdita di una carta di questo tipo è paragonabile allo smarrimento da parte di un ospite di un hotel della chiave della sua stanza, quindi si tratta di un problema risolvibile in poco tempo, in teoria. L’uomo invece ha trascorso il primo giorno a cercare qualcuno della Sixt, la società di noleggio che aveva usato a Heathrow, visto che Tesla gli aveva risposto di non poterlo aiutare perché non era loro cliente.



NOLEGGIA TESLA MA AUTO RESTA BLOCCATA…

L’uomo ha quindi chiesto al carro attrezzi di recuperare la Tesla per riportarla a Heathrow. Ma l’operazione si è rivelata molto complessa e lunga, perché per la maggior parte delle auto elettriche è sconsigliabile il traino. Vanno invece caricate su un camion a pianale con un verricello. Lo precisa anche il manuale d’uso della Tesla: «Trasportare sempre la Model Y con tutti e quattro gli pneumatici sollevati da terra. Assicurarsi che i pneumatici non possano girare in nessun momento durante il trasporto. (..) Il superamento di questi limiti può causare danni significativi e surriscaldamento non coperti dalla garanzia». L’uomo, come ricostruito dal Times, ha preso una Tesla Y sostitutiva, ma la questione non è finita lì, perché dentro aveva lasciato il seggiolino del figlio e altri oggetti. Quindi, si è recato al deposito di Londra dove era stata parcheggiata, trovandola ancora bloccata. Solo il giovedì Sixt è riuscita ad aprire l’auto, spedendo il seggiolino e gli altri oggetti alla famiglia.



LA SPIEGAZIONE DI SIXT UK

Tim Vetters, amministratore delegato di Sixt UK, ha dichiarato che è stato disposto un rimborso completo e delle scuse. «C’è una procedura procedura collaudata per sbloccare un veicolo a distanza, che di solito può essere eseguita in pochi minuti. In questo caso, a causa di un malfunzionamento della chiave, il veicolo non poteva essere guidato, quindi la procedura prevedeva il recupero del veicolo e l’invio di una chiave sostitutiva», la spiegazione fornita al Times. Inoltre, ha confermato che le aziende di autonoleggio non possono fornire ai clienti l’accesso all’app Tesla, ma ha detto che Sixt sta provvedendo ad «un nuovo processo in modo che questo non accada di nuovo», precisando che si tratta del primo incidente di questo tipo e scusandosi per l’interruzione della comunicazione tra i team Sixt.