Elon Musk otterrà i suoi 56 miliardi di dollari di azioni così come richiesto da tempo dallo stesso. Il lasciapassare è giunto poco fa da parte degli azionisti di Tesla, che erano chiamati al voto per decidere appunto le sorti dell’enorme bottino di cui sopra. Una votazione che riguardava anche il futuro dell’azienda automobilistica americana visto che Elon Musk si diceva pronto a lasciare il ruolo di CEO nel caso in cui gli azionisti avessero votato contro il suo pacchetto retributivo.
A comunicare il buon esito della votazione è stato lo stesso manager originario del Sud Africa, che attraverso il proprio profilo X, ex Twitter, ha scritto: “Entrambe le risoluzioni degli azionisti di Tesla stanno passando con ampi margini!”, riferendosi appunto alle votazioni in corso in merito ai 56 miliardi di dollari di cui sopra ma anche al piano di spostare la sede di Tesla dal Delaware, dove si trova attualmente, al Texas.
TESLA VOTA SÌ: ELON MUSK AVRÀ IL SUO STIPENDIO DA 56 MILIARDI DI DOLLARI: LA SITUAZIONE ATTUALE
Come riferisce Il Sole 24 Ore, i risultati ufficiali del voto non sono ancora stati resi pubblici anche perchè l’assemblea annuale degli azionisti di Tesla si terrà solo nel pomeriggio, ma secondo Musk il quadro sarebbe ormai definito e decisamente in suo favore. Il quotidiano finanziario ricorda inoltre che il compenso che riceverà Elon Musk sarà il più grande in assoluto nella storia di una società quotata nella Borsa degli Stati Uniti e potrebbe calmare le numerose preoccupazioni degli investitori circa il futuro di Tesla.
Del resto il CEO ha continuato a tagliare i prezzi nell’ultimo anno e mezzo con lo scopo di aumentare le vendite di TEsla ma ovviamente ad un prezzo ridotto sono diminuiti inesorabilmente i margini e ciò ha fatto storcere il naso a molti azionisti. Musk comunque tira dritto per la sua strada e punta ad aumentare la sua quota all’interno dell’azienda dal 13 per cento attuale al 20 per cento di modo da avere maggiore controllo.
TESLA VOTA SÌ: ELON MUSK AVRÀ IL SUO STIPENDIO DA 56 MILIARDI DI DOLLARI, IN ATTESA DELLA GRANA DAZI
A votare in favore di Musk, sia grandi investitori istituzionali quanto piccoli soci, nonostante l’appello dei proxy advisor Glass Lewis e Institutional Shareholder Services circa l’invito a respingere il pacchetto retributivo monstre, oltre che altri grandi investitori contrari. Ma attenzione perchè i 56 miliardi di dollari non finiranno in breve tempo nel portafoglio di Musk visto che lo stesso manager dovrà convincere il giudice del Delaware che ha già dichiarato che il consiglio di amministrazione di Tesla era «dipendente» da lui.
In attesa che la vicenda si concluda definitivamente, Musk dovrà affrontare un’altra grana, ovvero, l’aumento dei dazi dell’Ue verso la Cina che obbligherà la Tesla Model 3, prodotta a Shanghai, a essere venduta ad un prezzo maggiorato rispetto ai 42mila euro attuali (in Italia). A riguardo si segnala già un avviso sul sito ufficiale di Tesla circa il fatto che a partire dal prossimo uno luglio i prezzi potrebbero aumentare.