Test di medicina a 20 euro l’uno: è questa la denuncia contenuta in un esposto consegnato in Procura e in un ricorso al Tar dallo studio legale Leone-Fell, contro le graduatorie, ritenute falsate. Secondo Repubblica, qualcuno avrebbe pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione “che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test“, mentre “altri hanno scovato il gruppo giusto su Telegram per avere una soffiata sulle domande a cui gli aspiranti medici sarebbero stati sottoposti”.



Secondo lo studio legale, sarebbero solo alcune delle irregolarità che avrebbero caratterizzato il Tolc di medicina, con la nuova modalità di accesso alla facoltà più ambita in Italia. Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell hanno “fatto riferimento ad una inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia”, e di “espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti e le relative soluzioni oggetto della prova d’esame, falsando irrimediabilmente gli esiti della prova“.



La denuncia

Come spiegato dagli avvocati Francesco Leone e Simona Fell e riportato da Repubblica, “il nostro studio legale è però entrato in possesso di ben tre file contenenti oltre 500 domande che si ripetevano in maniera identica e che conferma invece che da aprile, tali file, girano tra i vari gruppi, a vantaggio di alcuni e a danno di altri. Le nostre fonti, hanno confermato che la banca dati è stata fornita anche da alcune scuole di preparazione che pare abbiano mandato i propri docenti a svolgere il test ad aprile con il solo scopo di reperire i quiz. Questa cosa, a nostro avviso è di una gravità inaudita”.



Da qui, la decisione di presentare un esposto in Procura e il ricorso al Tar in merito al test di medicina: “A causa di tutte le illegittimità che hanno inficiato la procedura di ammissione abbiamo deciso di proporre ricorso innanzi il tar del Lazio con il quale, tra le altre cose, chiederemo al giudice amministrativo di esaminare il materiale probatorio in nostro possesso e, se lo riterrà opportuno, di trasmettere il fascicolo alla procura di Roma per valutare la sussistenza di eventuali profili penali”.