COME CAMBIA IL TEST DI MEDICINA NEL 2022
Due rivoluzioni in 2 anni: in primis per l’ultimo grande Test d’ingresso a Medicina 2022 l’abolizione delle domande di cultura generale; in secondo luogo, vero elemento di discontinuità rispetto al passato, l’addio al “concorsone” lasciando modalità alternative di selezione per l’accesso alle facoltà con numero chiuso.
Il decreto è quasi pronto ed è stato messo a punto dalla Ministra dell’Università Maria Cristina Messa che ne ha anticipato i contenuti salienti oggi al “Corriere della Sera”: il prossimo settembre infatti, quando si svolgerà l’ultimo vero “concorsone” per entrare nelle facoltà mediche, le domande di cultura generale saranno sostituire da «quiz di ragionamento logico e ragionamento numerico». La seconda parte invece sarà determinata da domande di fisica, biologia, matematica e chimica: dopo tre mesi di discussioni all’interno della commissione di docenti universitari coordinata dalla Ministra, martedì prossimo alla Camera si voterà una risoluzione che possa fare da “cornice” alla riforma, a quel punto Messa firmerà il decreto ministeriale. «Il test di settembre 2022 sarà ancora molto simile a quello degli anni scorsi», spiega la titolare del Ministero, «sarà in presenza e cartaceo, ma con alcuni aggiustamenti. Sarà ridimensionata la parte delle domande di cultura generale, restano quelle di ragionamento logico e poi il resto sarà disciplinare. Dal prossimo maggio gli Atenei forniranno materiale online per le esercitazioni che potrà essere scaricato gratuitamente dagli studenti per prepararsi. E ad agosto ci saranno veri e propri corsi di preparazione, sempre online e gratuiti, curati dalle università. Chi vuole potrà fare anche un test di autovalutazione, il cui risultato resterà soltanto a disposizione dello studente stesso».
LA RIVOLUZIONE DAL 2023: STOP CONCORSONE, LE NOVITÀ
La vera svolta si avrà però nel 2023 quando non andrà in porto l’idea iniziale del Governo, ovvero quella di abolire i test di ingresso, ma verranno comunque prese decisioni innovative sul fronte dell’accesso agli atenei a numero chiuso: «Non ci sarà più la giornata da incubo del concorsone. Ogni candidato fa un suo percorso che lo porta a sostenere un esame Tolc, si chiamerà Tolc-Medicina». Come illustra ancora la Ministra Messa, tale nuovo esame lo si potrà fare più volte all’anno – «io direi due ma sono aperta a discuterne» – a partire dal quarto anno delle superiori: poi, nella data che il ministero stabilirà, «ognuno inserisce il risultato migliore nella piattaforma e si formerà la graduatoria nazionale. I posti saranno assegnati secondo le disponibilità degli Atenei e le preferenze indicate dai candidati, come avviene già ora». Spiegando meglio nel dettaglio cosa si tratta con l’esame Tolc, la titolare dell’Università sottolinea si tratti di «test di orientamento e ingresso che vengono già usati per altri corsi dalle Università che hanno il numero chiuso, per esempio a ingegneria. Le università indicano il giorno in cui si può sostenere l’esame presso la loro sede, lo studente si presenta e fa il test su postazioni computerizzate. Le domande saranno diverse in ogni sessione , ovviamente, ma i risultati saranno comparabili». Il numero chiuso resta dunque in alcune Università ma dovrebbero aumentare i posti a disposizione: «Calcoleremo il fabbisogno con le Regioni e il ministero della Salute, come ogni anno», garantisce Maria Cristina Messa.