Test di medicina: si pensa ad abolire il numero chiuso?
Il test di ingresso di medicina è uno di quegli argomenti che periodicamente tornano sulle pagine dei giornali, con l’esponente o l’oppositore politico del momento che sostiene la necessità di superare il numero chiuso. Questa volta, però, secondo il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, c’è un progetto concreto sul tavolo per arrivare ad un superamento del numero chiuso, che però non infici sulle prestazioni accademiche degli studenti.
Il test di ingresso a medicina, ed anche il numero chiuso che la facoltà conserva da sempre, secondo Bernini sono conseguenze della necessità di rendere la professione inflazionata. Un’idea che non respinge, ma che secondo lei non è più in linea con i temi perché “mancano i medici e manca il personale sanitario, come la pandemia ha evidenziato”. Tuttavia, sostiene anche che “non possiamo aprire in automatico le porte delle università a tutti” eliminando di sana pianta il test di ingresso di medicina, ma che occorre una riorganizzazione degli accessi che tenga conto anche, e soprattutto, delle esigenze in costante mutamento del sistema sanitario nazionale.
Come cambierà il test di ingresso di medicina
Insomma, seppur si proceda verso una sorta di abolizione del numero chiuso a medicina, ciò che maggiormente interessa al Ministro è intervenire sul test di ingresso. Infatti, grazie al ridotto numero di accessi, sostiene ancora Bernini, la sanità italiana “ha potuto puntare sulla qualità”, mentre in questo momento storico ci sarebbe una discrepanza “tra domanda e offerta”. Concretamente quello che sarà del test di ingresso di medicina non è ancora noto, ma alcuni piani sarebbero già in atto.
Infatti, sostiene ancora il Ministro Bernini, attorno alla ridefinizione del test di ingresso di medicina, e all’ipotetico superamento del numero chiuso, è stato istituito un tavolo di confronto. L’obbiettivo è far dialogare il ministero dell’Università con il ministero della Salute e con le Regioni attraverso un gruppo di lavoro. E sarà il gruppo di lavoro, spiega Bernini, a dover “trovare una risposta alla richiesta attuale di professionisti da parte del servizio sanitario e del mondo produttivo”, tenendo anche conto delle possibilità che hanno i singoli atenei italiani di accogliere studenti. Superare il numero chiuso e il test di medicina, però, spiega ancora Bernini, non sarà a sfavore degli “standard di efficienza elevati”, che dovranno essere mantenuti. “Entro il primo trimestre di quest’anno“, conclude Bernini, si punterà ad “offrire una prima risposta per definire un programma di accesso alla facoltà di Medicina ragionato ed efficace”.