Nell’attesa della pubblicazione di tutti i risultati dei Test Professioni Sanitarie 2020, il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella al Quotidiano della Sanità denuncia la poca pertinenza delle domande viste nei test, con un fortissimo problema di merito che potrebbe ergersi nella formulazione delle graduatorie. «Ci risiamo! Anche i test per le professioni sanitarie sembrano esser stati un gran pasticcio. Con domande poco pertinenti, molti candidati hanno l’impressione di aver studiato a vuoto per tutta l’estate», attacca il n.1 di Consulcesi, «Così come i test di Medicina e i test di Veterinaria, anche quelli per entrare nei corsi di laurea delle professioni sanitarie rischiano di lasciare fuori i candidati più meritevoli. Anche in questo caso – ribadisce l’esperto – a decidere chi entrerà o meno sarà il numero chiuso, un sistema contro il quale ci battiamo ormai da anni perché è evidente che non è adatto a selezionare i migliori». Dei 73mila candidati ben 1 su 3 riuscirà ad entrare nel corso di laurea scelta tra le Professioni Sanitarie, ma questo non è una buona notizia per Tortorella «Molti vedranno il loro sogno infrangersi su un test a crocette, una sorta di lotteria che li spingerà a cambiare obiettivi e/o a ritardare la loro realizzazione».
RISULTATI DELLE SINGOLE UNIVERSITÀ
«A volte si crede, a torto, che gli operatori sanitari giochino un ruolo secondario rispetto ai medici, da comprimari, invece sono spesso protagonisti. Senza di loro, senza gli infermieri, le ostetriche, i fisioterapisti, i tecnici di laboratorio e i professionisti sanitari in genere, la macchina non potrebbe funzionare», scriveva così il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri nell’augurare l’in bocca al lupo alle aspiranti matricole di Professioni Sanitarie. «Tra le professioni sanitarie, mi sono speso e continuerò a spendermi affinché vi sia un riconoscimento economico permanente per gli infermieri. Perché non basta solo augurarvi buon lavoro e buon impegno, ma mettervi nelle condizioni di farlo al meglio», conclude il n.2 della Sanità nazionale mentre ormai gli studenti attendono trepidanti la comunicazione dei risultati del test nei prossimi giorni, a seconda dei bandi specifici delle singole Università. Alcune delle date ufficiali sono state raccolte e pubblicate dal portale Skuola.net, traendole dai singoli bandi Professioni Sanitarie 2020: e così a Pescara e Chieti i risultati saranno pubblicati il 21 settembre sul portale dell’ateneo; a Napoli Vanvitelli il 23 settembre; alla Federico II Napoli sarà invece il 24 settembre; a Bologna il 23 settembre; Ferrara 18 settembre; Parma 25 settembre; Roma Sapienza e Tor Vergata 17 settembre; Genova 23 settembre; Brescia 18 settembre; Varese 16 settembre; Milano 14 settembre dopo le ore 14; Milano Bicocca il 23 settembre; Torino 30 settembre; Cagliari 29 settembre; Catania 14 settembre; Firenze 18 settembre; Padova 17 settembre; Verona 22 settembre.
CHIUSO IL TEST: DOVE TROVARE LE SOLUZIONI
Concluso il test, l’immediata ricerca che scatta sugli smartphone degli oltre 76 mila aspiranti operatori sanitari riguarda le soluzioni ai test Professioni Sanitarie 2020: ebbene, per i risultati ovviamente bisognerà attendere le graduatorie dei singoli atenei ma per le esatte soluzioni alla prova odierna non serve altro che collegarsi con i portali online delle università dove si è tenuto l’esame. Ricordiamo infatti che il test per Professioni Sanitarie non è nazionale e perciò le domande e relative soluzioni riguardano le singole facoltà (eccetto per le università che si sono rivolte al CINECA, in quel caso il test è univoco). Dai dati emersi negli studi di Skuola.net, si conferma la non impossibile “impresa” di accedere al primo anno di infermieristica, la più gettonata delle Professioni Sanitarie: «a livello complessivo – contando i quasi 73 mila iscritti e tutti i posti messi a bando nelle università statali, 25.350 – la media per le 22 professioni sanitarie è di 1 posto ogni 3». Ancora meno agguerrito l’accesso ad assistenza sanitaria, terapia occupazionale e delle lauree per diventare tecnico audioprotesista, dove l’ammissione è quasi garantita.
PROTESTA CONTRO NUMERO CHIUSO TEST
Mentre sono cominciate le prove nazionali per il test d’ingresso alle Professioni Sanitarie, non sono mancati momenti di protesta e confusione in diverse parti d’Italia per le ben note richieste di abolire il numero chiuso alle università a corso programmato: da Torino a Cagliari, le proteste sono state diverse con i ragazzi che lamentano come «nonostante la pandemia di covid-19 abbia mostrato le conseguenze disastrose dei tagli e della privatizzazione della sanità, il governo non abbia mai messo in discussione il numero chiuso per le facoltà di medicina e professioni sanitarie». I promotori delle proteste – organizzate dal Fronte della Gioventù Comunista – nella Cittadella Universitaria del Monserrato hanno spiegato ai cronisti «il numero chiuso è una di quelle misure che hanno contribuito ad affossare il sistema sanitario, mentre questi mesi hanno dimostrato quanto sia necessaria una sanità davvero pubblica, gratuita e accessibile. Questa selezione di classe, che non ha nulla a che vedere con la meritocrazia, sbarra la strada a migliaia di studenti delle classi popolari, impedendone l’accesso ai più alti gradi di istruzione: per questo motivo, se vogliono davvero garantire il diritto alla salute e il diritto allo studio, questo test va eliminato».
PROFESSIONI SANITARIE: I POSTI IN PALIO
A livello di numeri, al Test Professioni Sanitarie in programma oggi in tutte Italia parteciperanno complessivamente poco meno di 73mila candidati, calo di 2.300 rispetto allo scorso anno (-3,1%): di contro, sono invece aumentati i posti messi a bando, da 24.174 a 25.353, pari al +4,9%. Sono poi 37 le università italiane statali che oggi faranno sostenere i test d’ingresso per i Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie (i principali per Infermiere, Ostetrica, Fisioterapista, Logopedista, Tecnici di Laboratorio, di Radiologia, di Neurofisiopatologia): sul totale di posti messi a bando, sono però ben 16.013 quelli in palio per infermieristica, decisamente la più gettonata delle professioni. Segue Ostetricia con 855, Infermieristica pediatrica 211; Podologia 120; Fisioterapia 2.108; Logopedia 774; Ortottica e assistenza oftalmologica 229; Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva 340; Tecnica della riabilitazione psichiatrica 383; Terapia occupazionale 266; Educazione professionale 740; Tecniche audiometriche 80; Tecniche di laboratorio biomedico 812; Tecnica di radiologia per immagini e radioterapia 805; Tecniche di neurofisiopatologia 148; Tecniche ortopediche 182; Tecniche audioprotesiche 300; Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare 191; Igiene dentale 643; Dietistica 360; Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro 690; Assistenza sanitaria 352.
OGGI TEST AMMISSIONE A PROFESSIONI SANITARIE
Si apre oggi il terzo grande appuntamento per l’accesso alle università italiane, con il test Professioni Sanitarie 2020 che vede 72.522 candidati per 26.602, con autentico “boom” su infermieristica (ben 1.602 candidati in più rispetto allo scorso anno). Dalle ore 12 in tutti gli atenei del Paese si svolgono – con le nuove modalità anti-Covid già viste per Veterinaria e Medicina – i test della durata di 100 minuti: 60 quesiti da risposta multipla che provvederanno alla selezione per l’accesso programmato in facoltà come infermieristica, fisioterapia, ostetricia, dietistica e in generale tutte le facoltà legate all’aspetto sanitario, escluso Medicina e Veterinaria. Mentre la scuola italiana si appresta al grande ritorno in classe dal 14 settembre con l’incognita delle distanze, mascherine e contagi, l’università già da inizio settembre ha dovuto sottostare alle nuove normative non con pochi problemi, come hanno evidenziato i primi giorni di test nazionali: oggi con Professioni Sanitarie saranno molti gli atenei impegnati alla selezione scritta. Serve portare con sé per svolgere appieno il test d’ingresso – oltre a mascherina e autocertificazione attestante contatti e stato di salute – documento di identità in corso di validità; ricevuta del pagamento del contributo di partecipazione al test; ricevuta di iscrizione online al portale online Universitaly, scaricabile dalla propria area personale. I risultati del Test Professioni Sanitarie saranno disponibili nelle prossime settimane, con tanto di graduatoria disponibile su Universitaly: le soluzioni invece alle singole domande saranno disponibili nel pomeriggio/serata di oggi sul portale del proprio ateneo dove si è svolto il compito.
COME FUNZIONA IL TEST PROFESSIONI SANITARIE: DOMANDE E PUNTEGGI
Dei 60 quesiti presenti nel Test Professioni Sanitarie 2020 ben 12 domande riguardano la Cultura generale, 10 di logica, 18 di biologia, 12 di chimica, 8 di matematica e fisica: sono a disposizione 100 minuti per svolgere la prova scritta, rispondendo ai 60 quesiti con particolare modalità di calcolo punteggio. Ogni risposta esatta farà guadagnare 1.5 punti, ogni risposta non data 0 punti, e ogni errata costerà una penalità di -0.4 punti. Il punteggio massimo totalizzabile al test odierno è 90 punti mentre la soglia minima per essere inseriti in graduatoria è pari a 20 punti. In merito alla specifica graduatoria che verrà stilata dopo i test odierni, sono due i criteri che saranno utilizzati: o per preferenza, o per punteggio, a discrezione delle singole università. In pratica, nel primo caso viene stilata la graduatoria sulla base delle scelte dei candidati aspiranti ad entrare nelle varie Professioni Sanitarie: nel secondo caso invece, gli atenei faranno un’unica graduatoria sulla base del punteggio raggiunto dai candidati. Come avviene ogni anno – e non fa eccezione la stagione del Covid-19 – non vi sono particolari problematiche di “selettività” nella maggiorparte delle professioni sanitarie, con il rapporto 1,5 candidati per ogni posizione disponibile. I test dove invece vi è maggiore concorrenza sono ostetricia, dietistica e fisioterapia: 1 posto ogni 11 candidati fisioterapisti, su su 7 per il ruolo di ostetrica-o, 1 ogni 8,5 per diettstica.