Non le manda certo a dire l’ex procuratore di Venezia Carlo Nordio: dopo la prefazione di Gratteri sul libro dei no-vax, dopo il vasto scandalo Palamara, e soprattutto dopo la “minaccia” dell’Anm di rallentare i processi se non vengono vaccinati i magistrati, ecco che Nordio non si trattiene più e si scatena secondo quanto riportato da “Libero Quotidiano”. «La credibilità della magistratura ormai è ampiamente compromessa, ma non essendoci limiti al peggio, è possibile che si possa cadere anche più in basso».



La vicenda del procuratore “vulcanico” di Catanzaro e del libro no-vax pare avere convinto Nordio che l’unico vero esame fondamentale per l’accesso alla magistratura che dovrebbe essere imposto «non è quello sulla conoscenza del diritto, bensì un test psichiatrico». La tesi è del resto simile a quella di un altro giudice, di diversa estrazione ideologica rispetto al pragmatismo anti-toghe rosse del fu procuratore di Venezia, ovvero Guido Neppi Modona: sul “Riformista” pochi giorni fa scriveva «A norma dell’ordinamento giudiziario deve quantomeno essere trasferito in un’altra sede e con funzioni che non comportino alcun incarico direttivo».



NORDIO, IL RICHIAMO ALLA UMANITÀ DELLA GIUSTIZIA

Come dire, qualche voce inizia finalmente a levarsi contro la gestione della magistratura italiana, in fortissima crisi tra riforma Csm, caso Palamara e guerra tra correnti. Secondo la visione di Nordio – ancora una volta citato da Libero – molti magistrati ancora oggi «avrebbero bisogno di un grande bagno di umiltà e di leggere un libro di diritto in meno ma qualche tragedia shakespeariana in più, per capire meglio le loro debolezze e quelle altrui». L’esatto opposto del giustizialismo, serve un’adeguata umanità nella giustizia visto l’alto grado di responsabilità che ricopre, paradossalmente ancora più della politica: in merito ad esempio alle tesi del magistrato di Messina Giorgianni, Nordio ha di che contestare «Un magistrato in servizio alla corte d’Appello di Messina e, contestualmente, ha da pochi giorni inviato al Tribunale dell’Aia un esposto in cui denuncia il governo italiano per crimini contro l’umanità. Quantomeno singolare».

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