Arriva oggi in Consiglio dei ministri, in programma alle 17.30 a Palazzo Chigi, la norma proposta da Nordio con lo scopo di introdurre i test psicoattitudinali per i magistrati. La legge, come spiega Sky Tg24, si limita a decidere l’introduzione della norma: saranno poi esperti qualificati a dover valutare e verificare l’idoneità psicoattitudinale allo svolgimento delle funzioni giudiziarie, ma con “rimandi a decreti delegati più approfonditi”. I risultati saranno dunque valutati dal ministero della Giustizia e probabilmente anche dal Csm composto per un terzo da membri laici, cioè eletti dal Parlamento.
Non manca disappunto da parte della giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati, in merito alla bozza di decreto sui test psicoattitudinali per i magistrati: “Il ministro della Giustizia ha demandato a se stesso, ad un suo decreto che non è certo fonte normativa primaria, la disciplina dei test. Stabilirà lui dunque chi meriterà di indossare la toga di magistrato e chi no! E non basta aggiungere che il decreto sarà emanato previa delibera del Csm per nascondere la contrarietà a Costituzione di questo disegno”. Per la Giunta “lo sconcerto è grande, pari soltanto alla superficialità con cui si ritiene di poter intervenire in materie così delicate, così costituzionalmente sensibili, come l’ordinamento giudiziario“.
Test psicoattitudinali per i magistrati: Csm contrario
Forte preoccupazione dopo la proposta normativa di Nordio è stata espressa anche dall’associazione Magistratura Indipendente. Il gruppo, in una nota a firma della presidente Loredana Micciché e del segretario, Claudio Galoppi, scrive: ‘’La previsione normativa presenta plurime e gravi criticità. La prima è l’evidente eccesso di delega, essendo la valutazione psicoattitudinale dei magistrati del tutto estranea all’oggetto della delega. La seconda è l’indeterminatezza e la scarsa precisione della norma, priva dei necessari presupposti di scientificità. La terza è il rallentamento dei tempi di definizione delle procedure concorsuali, cosa ancor più grave e irrazionale in considerazione dell’esigenza di una rapida assunzione di nuovi magistrati al fine di ottemperare agli obiettivi del Pnrr”.
Dal Csm (Consiglio superiore della Magistratura) hanno fatto sapere che comunque “il governo autonomo della magistratura conduce già reiterate e continue verifiche sull’equilibrio del magistrato che viene sottoposto a valutare dal momento del suo tirocinio, e successivamente, con intervallo regolari ogni quattro anno. È in quest’ambito che il controllo sull’equilibrio dei singoli si dispiega in un contesto di salvaguardia dell’indipendenza della magistratura”. Il Csm, dunque, boccia i test psicoattitudinali. Per il 16 maggio, intanto, è in programma uno sciopero contro la proposta di Nordio.