La Commissione Giustizia del Senato ha dato il suo parere positivo all’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati, dopo la proposta del relatore Pierantonio Zanettin (FI) che aveva invitato il governo a valutare l’approvazione del test per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura. Nel parere positivo si prevede anche la possibilità che nella valutazione del magistrato si debbano inserire, nel fascicolo che lo riguarda, tutti gli atti da lui prodotti nella sua carriera e non solo alcuni a campione. Si tratta della stessa idea del Piano di rinascita democratica di Licio Gelli, già paventata nei mesi scorsi dal governo.
Per la prima volta la proposta è stata stilata in un documento ufficiale, approvato dalla Commissione Giustizia del Senato guidata dalla leghista Giulia Bongiorno. Zanettin ha depositato la proposta della maggioranza: questa è stata approvata mercoledì mattina con i voti di tutto il centrodestra e di Ivan Scalfarotto di Italia viva, spiega Il Fatto Quotidiano. Come si legge “la Commissione esprime parere favorevole” al testo del governo. Questa incoraggia “l’eventuale introduzione” di test psicologici per gli aspiranti magistrati, sul modello di quelli obbligatori per l’ingresso nelle forze dell’ordine.
Test psicoattitudinali per magistrati: parere negativo del Pd
Come spiega Il Fatto Quotidiano, la proposta difficilmente sarà approvata dall’esecutivo senza violare la Costituzione: la delega Cartabia non lascia spazio per l’inserimento di una norma del genere. Prevede, al massimo una rimodulazione delle prove del concorso in magistratura. La maggioranza, però, è compatta sul test. Per il Pd si tratta di “una vera provocazione, di berlusconiana memoria, che evoca l’idea che il problema della magistratura sia la sanità mentale dei giudici. Una vera sciocchezza, se non fosse che si tratta dell’ennesimo tentativo di delegittimazione della magistratura, secondo un disegno oramai esplicito volto a metterne a rischio indipendenza, autorevolezza, autonomia”.
I membri dem della Commissione, Alfredo Bazoli, Franco Mirabelli, Anna Rossomando e Walter Verini, parlano inoltre di “un clima inaccettabile che continueremo a denunciare e contrastare”. Sui social, Verini è ancora più duro. Postando il test del parere, scrive: “Non è uno scritto di Licio Gelli, né un attacco di Berlusconi ai magistrati “mentalmente disturbati “. È quanto votato oggi da questa destra in Senato. Dopo i manganelli e gli attacchi all’informazione, arriverà il Tso ai magistrati che contrastano corruzione e malaffare?”.