Nuove limitazioni per quanto riguarda tamponi e test salivari. Chi sperava nei test rapidi antigenici salivari per ottenere il Green pass deve rassegnarsi: per il ministero della Salute non è adatto ad ottenere la certificazione verde. Nella circolare pubblicata, e di cui vi abbiamo dato conto ieri, si chiarisce che quindi i test molecolari salivari possono essere usati per i bambini nell’attività di screening a scuola, in relazione al Piano di monitoraggio di circolazione di Sars-CoV-2 in ambito scolastico. Così pure da operatori sanitari e socio-sanitari per gli screening a lavoro, oltre che per quegli individui che non possono collaborare (disabili, persone con disturbi dello spettro autistico e anziani in Rsa).
Di conseguenza, sì ai test molecolari salivari per i bambini che frequentano la scuola e che sono coinvolti nel monitoraggio, per lo screening dei sanitari e per i soggetti che faticano a fare un normale tampone nasofaringeo. Quindi, i test antigenici salivari non possono essere usati da tutti.
TEST SALIVARI: DUE TIPOLOGIE
Quegli operatori sanitari e socio-sanitari che speravano nel test antigenico salivare per ottenere il Green pass, in quanto non vaccinati, non possono comunque lavorare. Se il risultato è positivo, non è necessario effettuare un test di conferma. Sono invece validi ai fini del green pass i test molecolari su matrice salivare. Bisogna infatti fare una precisazione importante. Come per i tamponi, anche per i test salivari ci sono due tipologie: molecolare e antigenico. Se il primo individua il materiale genetico del virus, cioè la presenza del campione dell’RNA, con l’analisi effettuabile solo in laboratorio, quelli antigienici rilevano invece le proteine di superficie del coronavirus presenti nella saliva, dando un risultato nel giro di dieci minuti che però ha una sensibilità inferiore.