L’individuazione dei test sierologici avverrà entro il 29 aprile: la conferma è arrivata direttamente dal commissario Domenico Arcuri nel corso della conferenza stampa odierna. «Avverrà in prossimità dell’inizio della Fase 2», ha aggiunto Arcuri, che ha poi tenuto a precisare: «Il test sierologico che sceglieremo dovrà rispondere a 8 requisiti che hanno a che fare con la sua accertata validità, con la velocità nel dare gli esiti del test e così via. Non potranno essere ovviamente fuorilegge e dovranno avere marco CE».



«Stiamo pensando a una sperimentazione sull’intero territorio nazionale», ha messo in risalto Arcuri, in quanto «dobbiamo avere un campionamento sufficientemente significativo». Poi sulla valenza dei test sierologici: «C’è una grande discussione nel mondo sulla reale e definitiva significatività di questi campioni: ogni giorno ci sono delle riflessioni scientifiche innovative. Io penso che dobbiamo tendere a garantire che questo campionamento prima, e l’applicazione dello strumento poi, debba essere una delle componenti per il contrasto e per il contenimento dell’emergenza».

TEST SIEROLOGICI, ARCURI: “GARA VELOCE E TRASPARENTE”

Intervenuto in conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus, il commissario Domenico Arcuri ha reso noti gli ultimi aggiornamenti sui test sierologici. Come vi abbiamo raccontato, è partita la gara per la prima fornitura di esami anticorpali: «Mercoledì 15 aprile il ministero della Salute ha mandato ai nostri uffici la richiesta di trovare la modalità più trasparente, più tracciabile ma più veloce di acquisire 150 mila test sierologici per poter fare un importante campionamento della popolazione italiana, della vita di questo virus, della natura di questi contagi differenziati per fasce d’età, luoghi, tipologie di individui, eccetera». Il numero uno di Invitalia ha poi aggiunto: «Ieri abbiamo pubblicato una procedura di gara per soddisfare la richiesta del ministero della Salute. Abbiamo fatto due scelte nette: in primis nessuna trattativa privata, ma una gara veloce, trasparente. Abbiamo chiesto a chi ritiene di avere prodotto un test sufficientemente competitivo di dimostrarcelo. Il ministero ed il Comitato tecnico scientifico hanno definito otto requisiti minimi, solo se si soddisfano i quali si può entrare nel novero dei soggetti che una commissione autorevole valuterà».

TEST SIEROLOGICI, ARCURI: “SPERO IN PREZZO SIMBOLICO”

Poi, per quanto riguarda il costo di questi test sierologici: «La seconda regola del gioco è che la qualità del test è più importante di qualsiasi altro aspetto, anche del suo costo: la salute non ha prezzo. Abbiamo considerato dunque l’offerta economica solo subordinandola ai requisiti di qualità che imponiamo a chi vuole partecipare a questa competizione. Se, e solo se, troveremo dei test alla frontiera, riusciremo a inserire un ulteriore strumento per il contenimento di questo virus. Ci aspettiamo che la solidarietà vinca contro il reddito e contro il profitto, che le aziende che offriranno questi prodotti ci chiedano un prezzo basso, molto basso, lasciatemi dire simbolico». Infine, sulle iniziative di Lombardia di Veneto: «Molte Regioni hanno avviato delle sperimentazioni con dei prodotti che hanno selezionato, noi pensiamo che si debba tutti insieme tendere a trovare uno standard che purtroppo abbiamo ancora bisogno di trovare. Pensiamo che questa prima importante richiesta possa servire per avere presto un unico strumento utile per tutte le Regioni italiane».