Il Governo ha dato il via al decreto legge con il quale introduce ufficialmente i test sulla sieroprevalenza: con una nota il Consiglio dei Ministri ha infatti disposto delle “misure urgenti” per fronteggiare il Coronavirus: la mossa nasce dal fatto che in questo periodo sia necessaria l’urgenza circa gli studi epidemiologici e le statistiche affidabili e complete sullo stato immunitario della popolazione; dunque via libera all’Istat, previa l’autorizzazione a trattare i dati personali. Un tema questo del quale si era già parlato in relazione alla creazione dell’app Immuni, al centro della quale c’era lo spinoso argomento relativo alla garanzia della privacy; in questo modo, ha spiegato il Governo, saranno rispettati tutti i dati relativi alla salute e al corredo genetico della persona analizzata.



Risolte le questioni che appunto riguardano la privacy di ciascun campione che viene analizzato, il Governo ha rilasciato una nota per spiegare che darà il via ai test Istat sulla popolazione. Tale indagine, si legge sul comunicato, verrà svolta nell’interesse pubblico; il ministero della Salute e l’Istituto Nazionale di Statistica hanno voluto questa indagine che potrebbe fornire informazioni utilissime sulla nostra popolazione e i contagi da Coronavirus. Un test che verrà effettuato “nel rispetto di quanto stabilito dal protocollo approvato dal Comitato tecnico scientifico costituito dalla Protezione Civile; verranno anche rispettate le Regole deontologiche legate al Codice per la protezione dei dati personali. I test potranno avvenire anche su base regionale: Lombardia e Lazio hanno infatti già deciso di eseguirli sulla loro popolazione.



INDAGINE SU SIEROPREVALENZA: COME FUNZIONA

Con questa indagine potremo finalmente, almeno secondo i piani avere dei dati circa il livello di immunità della popolazione; se ne parlava già all’inizio del mese di aprile. Si tratterebbe di test epidemiologici su campioni rappresentativi di sangue, per definire la reale percentuale di popolazione che sia effettivamente risultata positiva al Coronavirus. Indagini che non saranno svolte dunque tramite tamponi, così da poter individuare nel passato un eventuale contagio; il test potrà dunque andare a scovare sia le persone asintomatiche, cioè quelle positive al Coronavirus ma che non abbiano manifestato alcun sintomo, sia quelle paucisintomatiche che possono aver avuto pochi sintomi ma, al tempo stesso, essere risultate contagiose o addirittura esserlo ancora. Queste persone sfuggono al controllo del tampone e dunque servono altre indagini per individuarle ed eventualmente isolarle.

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