Un patrimonio immenso quello di Silvio Berlusconi: non meno di 2,4 miliardi solo tenendo conto delle società quotate più la parte immobiliare, liquidi, titoli e opere d’arte. Anche per questo motivo c’è grande curiosità attorno al testamento, le ultime volontà del Cavaliere. Sono decisive in primis per capire i pesi tra i cinque figli e il ruolo di Marta Fascina, l’ultima compagna che, stando a quanto riportato da Milano Finanza, dovrebbe avere ricevuto un lascito di 100 milioni di euro più una-due ville del fondatore di Forza Italia e la residenza in quella di Arcore. A meno che il testamento non riservi sorprese clamorose quando sarà pubblicato.



Ma il tema successione è presente anche nel partito. Finora la titolarità del simbolo di Forza Italia era nelle mani di Silvio Berlusconi. Ma non va dimenticata la partita dei debiti. L’ultimo atto politico di Berlusconi sono state proprio le scelte sui coordinamenti provinciali e delle grandi città, ratificate ieri dal comitato di presidenza di Forza Italia.



IN GIOCO RUOLO DI MARTA FASCINA IN FORZA ITALIA?

Sono state premiate, in parte, persone vicine a Marta Fascina, al suo secondo mandato da deputato. La compagna di Silvio Berlusconi, secondo Milano Finanza, punterebbe dunque ad avere un ruolo significativo in Forza Italia. Sul futuro del partito si intrecciano famiglia e politica, perché ai figli maggiori, Marina e Pier Silvio Berlusconi, potrebbe toccare il simbolo di Forza Italia, il cui uso, da statuto, è delegato all’amministratore nazionale, il tesoriere Alfredo Messina.

Quest’ultimo ieri ha portato al comitato di presidenza anche il bilancio dell’anno scorso, in miglioramento rispetto all’anno precedente su cui pesano gli scarsi versamenti degli iscritti e i circa 90 milioni di debiti nei confronti di Berlusconi stesso, il quale in passato era intervenuto a saldare, in qualità di fideiussore, i debiti del partito nei confronti delle banche. Su quest’ultimo fronte la palla passa ai figli, così come il tema del mantenimento della gestione del partito. Si parla di un disimpegno che in Forza Italia auspicano possa essere graduale. Sono comunque escluse discese in campo. Dunque, almeno fino alle europee a guidare Forza Italia sarà il coordinatore nazionale, Antonio Tajani.