La data dell’apertura del testamento di Silvio Berlusconi è un mistero. C’è chi parla di una questione di giorni, chi riferisce invece che ci vorrà qualche settimana e chi invece sostiene che novità potrebbero esserci la settimana prossima, magari già lunedì. Nel frattempo, fioccano le indiscrezioni sull’eredità. Per Il Messaggero, l’indirizzo di successione contenuta nel testamento depositato presso il notaio Arrigo Roveda di Milano è stato aggiornato poco più di due mesi fa con il lascito a Marta Fascina. Per quanto riguarda i figli dell’ex premier, sono tutti uguali davanti ai dividendi, ma non nella governance. Infatti, ruolo e peso di Marina e Pier Silvio è decisamente superiore rispetto a quelli di Barbara, Luigi ed Eleonora. Con il Cavaliere al comando non c’è mai stata una discussione. Del resto, come riportato dal Corriere della Sera, è stato creato un sistema di regole interne che è così semplice da non prevedere maggioranze qualificate, né prelazioni. Il presupposto è quello di far prevalere fiducia e armonia tra gli azionisti.



Ma il quotidiano spiega che Berlusconi potrebbe aver previsto nel testamento delle quote “cuscinetto” tra i due blocchi azionari, affidate ad un garante, anche alla luce dell’arrivo in futuro della truppa dei 16 nipoti. Già prima dell’apertura del testamento, si può intravedere il nuovo assetto in virtù delle quote legittime. Del 61% nelle mani di Berlusconi, il 40% va in automatico ai cinque figli, quindi i figli avuti con Veronica Lauro salgono al 46% e i due avuti invece dalla prima moglie Carla Dall’Oglio, insieme, sono al 32%. In questo scenario si insinua l’incognita del 20% restante, che è il cuore del testamento, al netto delle ville e delle opere d’arte di valore.



TESTAMENTO BERLUSCONI: IL NODO DEL 20%

L’ipotesi è che Silvio Berlusconi sul 20% abbia fatto una scelta di campo neutro, in modo che Fininvest continui ad essere governata da chi l’ha condotta finora (nel consiglio siedono, oltre ai manager Marina e Pier Silvio, anche Barbara e Luigi) e a sfornare dividendi, che poi la H14 trasforma in ottimi affari. Secondo Il Messaggero, nelle ultime volontà potrebbe essere stata disegnata una governance azionaria dove circa i due terzi della quota disponibile (18%), quella libera da vincoli di legge, andrebbe a Marina e Pier Silvio attestandoli appena attorno al 48% lasciando agli altri tre la quota residua. I figli del secondo matrimonio, dunque, potrebbero essere compensati con tutti gli altri beni (case, immobili, ville e opere d’arte). Per quanto riguarda il cash, contrariamente a quanto emerso finora, Silvio Berlusconi non disponeva di ingenti risorse liquide, infatti si sarebbe lamentato con i suoi consulenti invitandoli a una gestione oculata degli investimenti. In tutto potrebbe aver avuto circa 50 milioni contanti, parte dei quali destinati all’ultima compagna Marta Fascina.



TESTAMENTO BERLUSCONI: IL PATRIMONIO IMMOBILIARE

La ripartizione dei beni quasi certamente sarà definita tramite perizie da compiere. Una parte rientra nel patrimonio di Immobiliare Idra, controllata da Dolcedrago. Sono Villa Certosa e Villa Tattilo entrambe a Porto Rotondo, Villa Zeffirelli a Roma, Villa Lampara a Cannes, invece rientrano nel patrimonio personale di Berlusconi Villa Campari, che si trova sul Lago Maggiore, Ville Due Palme a Lampedusa, Villa Belvedere a Macherio e la celebre Villa San Martino di Arcore. Per i consulenti vicini alla famiglia Berlusconi, sembra inevitabile che, in attesa delle perizie e delle relative valutazioni, c’è una scadenza tassativa, quella del 30 settembre, la data entro cui compiere assegnazioni agevolate di beni immobili ai soci in cambio del pagamento di tasse ridotte. Fino all’apertura del testamento, inevitabilmente le proprietà immobiliari, come le ville, dovrebbero essere “parcheggiate” temporaneamente alla Fininvest, per non perdere il vantaggio di pagare oneri ridotti. Successivamente, a perizie e calcoli fatti, si valuterà come trasferire i beni agli eredi designati.

Il valore complessivo del patrimonio immobiliare è incerto in quanto risente della volatilità del settore per le variabili macroeconomiche di tassi e inflazione ma anche componenti extra. Stando alle ultime stime di mercato, potrebbe valere circa 800 milioni. Come evidenziato da Il Messaggero, dal punto di vista contabile, il patrimonio di Idra valeva 176 milioni a fine 2022 e ha chiuso l’esercizio in rosso di 9,5 milioni, con 259,9 milioni di debiti tra cui 67 milioni di un finanziamento concesso da Berlusconi stesso. Dunque, bisognerà tener conto degli oneri che pesano sulla società e che necessitano di valutazioni singole degli asset prima di procedere a una eventuale assegnazione singola ai vari eredi. Le ville, infatti, hanno valori differenti. Il discorso cambia per le residenze singole di proprietà del fondatore, ma anche in questo caso sarà necessario un perito per quantificarne la valutazione.

LA CRESCITA DI H14 CON LUIGI BERLUSCONI

Torniamo ad H14. Cresciuta appunto con i dividendi Fininvest,è una piattaforma per investimenti che si autoalimenta con i ritorni sugli investimenti, grazie all’impegno di Luigi Berlusconi. Ora la holding di cui sono soci i tre fratelli minori è autonoma, grazie anche alle scommesse riuscite su imprese in crescita, in particolare nel settore della tecnologia e dell’innovazione. Infatti, le partecipazioni in Jakala, Deliveroo, Westwing e Bending spoon restituiscono ritorno importanti, attorno al 20%. Luigi è presidente dell’H14, Barbara ne è l’amministratrice delegate, mentre Eleonora si tiene in disparte dalla vita aziendale, ma tra loro c’è un flusso costante di informazioni sulle attività, stando a quanto riportato dal Corriere. Tutti sono nel consiglio, affiancati dall’avvocato Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.