QUANDO SI APRE IL TESTAMENTO DI SILVIO BERLUSCONI: IL RITARDO DELLA BUROCRAZIA E GLI “INVENTARI” DA CONCLUDERE

Doveva aprirsi ieri 26 giugno il testamento di Silvio Berlusconi ma la data è stata slittata fino agli inizi di luglio per alcuni ritardi “burocratici”: il fidato notaio del Cavaliere mancato il 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano, Attilio Roveda, ha fatto sapere alla stampa italiana che dovranno passare ancora alcuni giorni. In particolare oggi “La Stampa” ritiene che vi siano cause legate alla burocrazia per spiegare il ritardo sull’eredità di Berlusconi.



Ci sarebbero infatti ancora da condurre in porto gli inventari sulle circa 24mila opere d’arte acquistate da Silvio Berlusconi durante le sue ormai famose nottate passate alle aste: oggetti, quadri e sculture oggi stipati in un hangar ad Arcore in attesa di essere inventariate. Ma il ritardo è dovuto anche ad altri inventari come quello sulle case, l’elicottero, il jet e le barche dell’ex leader di Forza Italia: secondo però quanto filtra da ambienti vicini a Mediaset, i 5 figli di Silvio BerlusconiMarina e Pier Silvio nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio; Eleonora, Barbara e Luigi nati da Veronica Lario – non avrebbero così tanta fretta di conoscere le volontà del padre in quanto sarebbero già a conoscenza di quanto inserito nel testamento. «Il segreto non è così segreto in famiglia. Per questo c’è tranquillità», sottolinea “La Stampa”.



LA DIFFIDA DALLA COLOMBIA SUL NOTAIO DI BERLUSCONI: COSA SUCCEDE

C’è però un tema importante rivelato oggi dal “Fatto Quotidiano” e da “Open Online” che potrebbe contribuire ad allungare ulteriormente l’attesa per il testamento di Silvio Berlusconi: nelle ultime ore sarebbe infatti spuntato un lascito testamentario depositato ai Caraibi. A farne conoscenza come beneficiario sarebbe il torinese Marco Di Nunzio il quale avrebbe anche diffidato Fininvest e il notaio Roveda ad aprire il testamento italiano, minacciando in caso contrario l’addebito dei danni e il «sequestro di azioni della società».



Come rivela il “Fatto” Di Nunzio è un imprenditore nel settore della cantieristica navale, nonché membro del Comites in Colombia: in Italia è noto negli anni passati come artefice di alcune liste civetta presentate alle Elezioni, tra cui anche la lista “Bunga Bunga”. Al quotidiano di Marco Travaglio l’uomo avrebbe detto di essere lui il primo dei legatari: «l’atto che ho in mano è una integrazione di testamento che Berlusconi ha sottoscritto in Colombia il 21 settembre 2021». Sempre il “Fatto” nota che il testamento colombiano sarebbe stato pubblicato quattro giorni fa dalla cancelleria del Ministero degli Esteri di Colombia con una postilla: per l’ordinamento italiano però non diventa efficace ed ufficiale finché non viene depositato nell’archivio notarile (sempre ovviamente che quel testamento abbia una qualche validità). Ma cosa dice quel testamento lo si viene a sapere subito, in quanto è “Open” a pubblicarne oggi il contenuto: «Nomino legato il signor Marco Di Nunzio che possa disporre alla mia morte della somma di euro 20 milioni con l’onere di innalzare la struttura politica di Forza Italia e i Club Forza Silvio in Colombia; la somma di 6 milioni con l’onere di regali da depositarsi sul conto corrente in Miami, Florida». Depositato presso il notaio Jimenez Najera Margarita Rosa a Barrio Espinal, Carrera 15 di Cartagena, alla presenza di due testimoni. Infine la lista delle proprietà: «la Nave Principessa Vai Via e tutte le mie imbarcazioni, navi e natanti in mio possesso; il 100% delle azioni delle società proprietarie delle ville ad Antigua e nelle Antille con annesso terreno; il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa. Per quanto riguarda i canoni, vanno trasmessi al legatario dal giorno della morte di Berlusconi». I problemi e i dubbi saltano subito all’occhio secondo Mediaset per alcune semplici verità: in primis, alcune proprietà elencate non sono più da anni di Silvio Berlusconi; in secondo luogo, Fininvest conferma la ricezione dell’atto ma riporta che in quel giorno presunto Berlusconi non sarebbe stato in Colombia ma era semplicemente ad Arcore. Da ultimo, lo studio Roveda di Milano fa sapere che «non è l’unica telefonata che abbiamo ricevuto sull’argomento». Di Nunzio al “Fatto” rivela però: «Non sono un mitomane, sono consigliere del Comites in Colombia».

MARTA FASCINA, I 5 FIGLI E LE AZIENDE: LE ULTIME NOVITÀ SULL’EREDITÀ DI SILVIO BERLUSCONI NEL TESTAMENTO

Al netto dunque delle novità in arrivo dalla Colombia che andranno verificate e che potrebbero far slittare di qualche giorno l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, ultimi aggiornamenti sull’effettiva eredità arrivano da indiscrezioni rilasciate al “Corriere della Sera” e a “La Stampa” nelle ultime ore. In primis, durante il ricovero in ospedale avvenuto tra il 5 aprile e il 19 maggio Berlusconi potrebbe aver modificato il testamento con l’ausilio dello storico notaio Roveda e del fidato ragionier Spinelli. Come nota il “CorSera” in caso di lasciti “strani” i 5 figli avrebbero già tutti gli strumenti legali per impugnarlo.

In secondo luogo, queste “voci” dal San Raffaele parlano di possibili lasciti a Marta Fascina, la compagna/moglie di Silvio Berlusconi la quale potrebbe comunque rimanere a Villa San Martino ad Arcore: come rivela “Dagospia”, i 5 eredi diretti avrebbero deciso di trasformare Arcore in una fondazione alla memoria del padre (essendo anche presenti le ceneri oltre che del Cav anche dei genitori e sorella Berlusconi). Fascina potrebbe rimanere come custode tenutaria della Fondazione, visti anche i buoni rapporti che avrebbe con la primogenita Marina. Grande attesa la si ha ora per l’assemblea dei soci di Fininvest convocata per giovedì 29 giugno a Cologno Monzese: in palio c’è quel 20% dell’eredità di cui Berlusconi poteva disporre liberamente. Secondo “La Stampa”, non ci sarà alcuna resa dei conti tra i figli: «Il ragionier Giuseppe Spinelli, la “cassa” di Berlusconi, presiede le Holding del Cavaliere. La presidenza resterà a Marina Berlusconi. I fratelli resteranno nel consiglio di amministrazione. Tranne Eleonora, che delega al fratello Luigi. L’assemblea pre-testamento servirà a mantenere gli equilibri». Se il patrimonio fosse suddiviso solo equamente tra i figli, i “giovani” Barbara-Eleonora-Luigi avrebbero più quote di Marina e Pier Silvio ma questo non dovrebbe avvenire e ci sarà una sorta di “patto di sindacato” in cui Marina Berlusconi rimarrà a capo di Mondadori e Pier Silvio di MFE (Mediaset for Europe).