Tra gli eredi di Leonardo Del Vecchio, imprenditore morto a Milano il 27 giugno scorso, ci sono anche Francesco Milleri, presidente e ceo di EssilorLuxottica, oltre che presidente di Delfin, e Romolo Bardin, ceo della cassaforte lussemburghese. Lo riporta il Corriere della Sera in relazione al testamento. Al primo Del Vecchio ha lasciato 2,15 milioni di azioni di EssilorLuxottica, che corrisponde a quasi lo 0,5% del capitale e valgono circa 340 milioni di euro agli attuali valori di Borsa. Al secondo, invece, 22mila azioni, pari a 3,5 milioni di euro.



Dai documenti sull’eredità, visionati dall’Ansa, emerge che effettivamente il capitale di Delfin è stato diviso in otto parti uguali ai figli e alla moglie del defunto, Nicoletta Zampillo. Dunque, gli azionisti della holding sono: Claudio, Marisa e Paola Del Vecchio (figli della prima moglie Luciana Nervo), Leonardo Maria (unico figlio di Nicoletta e di Del Vecchio), e Luca e Clemente (avuti dalla compagna Sabina Grossi), Rocco Basilico (nato dal matrimonio tra Nicoletta e il primo marito Paolo Basilico) e la vedova.



TESTAMENTO DEL VECCHIO: UNO PUBBLICO E TRE OLOGRAFI

A Nicoletta Zampillo vanno anche i maxi appartamenti di Roma e Milano, Villa La Leonina di Beaulieu Sur-Mer, vicini a Nizza, nella Costa Azzurra, oltre alla casa del buen ritiro di Antigua, ai Caraibi. Si tratta della seconda e poi quarta moglie dell’imprenditore. L’ha sposata nel 1997 e risposata nel settembre 2010. Inoltre, è la madre del quartogenito Leonardo Maria. I due si sposarono quando la donna aveva 38 anni, ma si conoscevano da tempo, perché il padre di lei era stato uno dei primi rappresentanti di occhiali Luxottica per Milano e la Lombardia. In prime nozze, però, Nicoletta Zampillo aveva sposato Paolo Basilico, da cui ha avuto Rocco, uno degli otto eredi del capitale della Delfin.



Il testamento è composto da uno pubblico, steso dal notaio nel 2017, da tre brevi olografi, scritti a mano da Leonardo Del Vecchio di proprio pugno. Fra le tre integrazioni successive, la prima è datata 2017 e serviva per destinare a Francesco Milleri la partecipazione al capitale della società Acqua Mundi. Due anni dopo gli ha lasciato un pacchetto di azioni Essilux. Nella terza scheda, del 2021, ha ampliato il pacchetto di azioni per Milleri e aggiunto nel testamento anche Romolo Bardin.