La ‘Ndrangheta della cosca di Rho intimidiva i nemici con teste di maiale e capretto: questo è quanto emerge dalla lettura dell’ordinanza del gip Stefania Donadeo, che ha firmato 47 arresti. Come riporta l’agenzia giornalistica AGI, “Gaetano Bandiera, Cristian Leonardo Bandiera, Luigi Capitanio e Antonio Mazza scelgono di minacciare con la testa suina M.G. per farlo desistere da richieste di sostegno economico e da un’eventuale collaborazione con la magistratura. L’operazione richiede una capillare suddivisione dei ruoli. A ciascuno un compito: i due Bandiera sono ‘gli organizzatori’; Mazza è ‘il custode della testa nel suo box’; Capitanio e Procopio sono ‘gli esecutori materiali'”.
Le intercettazioni legate alla ‘Ndrangheta di Rho rivelano che il 17 maggio 2021 Procopio 72 fu contattato dalla dipendente di una salumeria della zona, la quale gli comunicava che il giorno successivo avrebbe potuto ritirare la testa di maiale. “Le immagini riportate nell’ordinanza – scrive ancora AGI – mostrano Procopio alla cassa alle prese con un ingombrante scatolone bianco che contiene il pezzo di maiale. Alle sette di sera del 18 maggio Procopio e Mazza depositano il pacco nel box di Mazza perché vicino a casa Procopio c’è una pattuglia dei carabinieri. La modalità dell’ordine e il particolare articolo ordinato, secondo la giudice, ‘hanno fatto presupporre l’imminente commissione di un atto intimidatorio, considerato che la testa di maiale mozzata è un chiaro messaggio mafioso, un macabro avvertimento, anche di morte'”.
“‘NDRANGHETA DI RHO MINACCIAVA CON TESTE DI MAIALE E CAPRETTO”: LE RIVELAZIONI DEL GIP
I due esponenti della ‘Ndrangheta di Rho, intercettati, avrebbero confermato i loro intenti, discutendo poi – scrive il gip – “sulla necessità di eliminare qualsiasi segno distintivo (timbro) del luogo dove la testa di maiale è stata acquistata, poiché evidentemente avrebbe potuto facilitare l’individuazione di colui che l’aveva prenotata e poi ritirata avendo lasciato il recapito telefonico; ancora e sempre per evitare di essere identificati, entrambi convengono sulla necessità di rimandare di qualche tempo il compimento dell’azione intimidatoria al fine di evitare che nell’immediatezza accertamenti sui rivenditori di carni che avrebbero consentito di individuarli agilmente visto che la sola testa di maiale mozzata è notoriamente, un ‘taglio’ considerato tra le parti meno pregiate e conseguentemente venduto molto meno frequentemente”.
Dopo il buon esito della missione, da una conversazione è emerso che “per rendere più efficace il messaggio mafioso, gli indagati hanno mozzato un orecchio alla testa di maiale”. Inoltre, un avvertimento simile, questa volta con una testa di capretto a cui mettere in bocca un biglietto con minaccia di morte, è stato ideato dalla ‘Ndrangheta di Rho per spaventare un altro nemico.