E’ in corso in questi minuti la cerimonia del giuramento del presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi, e dei ministri scelti, dinanzi al presidente della repubblica Sergio Mattarella. Come da tradizione, l’evento si terrà nel “salone delle feste” del sontuoso palazzo del Quirinale, sede della presidenza della Repubblica, e si tratterà dell’ultimo atto prima dell’entrata ufficiale in carica del nuovo esecutivo.
La cerimonia del giuramento consiste nella lettura di alcune righe da parte del premier e dei ministri, così come indicato all’articolo 1, comma 3 della legge numero 400 del 1988 della disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel dettaglio il testo del giuramento recita le seguenti parole: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Il primo che giura è il presidente del consiglio, quindi tocca ai vari ministri, a cominciare da quelli senza portafoglio, chiudendo con i titolari dei dicasteri con portafoglio.
TESTO DEL GIURAMENTO DEI MINISTRI: ECCO COME SI SVOLGE L’INTERA PROCEDURA
Proferendo il testo del giuramento dinanzi al Capo dello Stato, il governo si impegna a rispettare i doveri di lealtà e fedeltà nei confronti del popolo italiano, sanciti nell’articolo 54 della nostra Costituzione. Dopo il giuramento il presidente del consiglio, in questo caso Mario Draghi, si metterà a fianco del presidente della Repubblica, accompagnandolo poi nel giuramento dei vari ministri. Ogni ministro, dopo aver letto la formula del giuramento, firmerà l’atto ufficiale poi controfirmato da Mattarella. A fianco del capo dello stato vi sarà anche il segretario generale, e il giuramento avviene di fronte ad un tavolo su cui sono posizionati una copia della Costituzione e i vari documenti ufficiali da firmare di cui sopra. Una volta che il tutto sarà sottoscritto e controfirmato, Premier e ministri assumeranno le proprie responsabilità di fronte al popolo italiano, prima ancora di ricevere la fiducia delle due Camere. L’esecutivo avrà 10 giorni di tempo per incassare la fiducia dei membri del parlamento.