“DOVE SI BALLA”, ANALISI TESTO CANZONE DARGEN D’AMICO A SANREMO 2022
Dargen D’amico, nome d’arte d Jacopo D’Amico è uno tra i tanti debuttanti al Festival di Sanremo 2022 dopo essere stato presente nelle vesti di co-autore dei brani di Francesca Michielin e Fedez e di Annalisa. Il brano in gara di questa sera è “Dove si balla” dalle sonorità elettroniche rap con un testo contemporaneo con una riflessione sui cambiamenti derivati dalla pandemia e dalle difficoltà di questo periodo attraverso le parole: “Ultimamente dormo sempre anche se non sogno, senza live con il pile sul divano”. In questa canzone la musica dance diventa un antidoto alla quotidianità: “Dai metti la musica dance, che tremano i vetri di casa”. (Agg. Adriana Lavecchia)
“Dove si Balla” la musica dance come antidoto alla quotidianità
Con la canzone “Dove si balla” al Festival di Sanremo 2022 Dargen D’Amico offre alla musica dance la più prestigiosa delle vetrine della canzone italiana, quella del teatro “Ariston”, rendendola però vettore di alcuni messaggi di incontrovertibile valore sociale, come si evince dall’analisi del testo di Dove si balla. Procediamo, tuttavia, con ordine. Il testo della canzone “Dove si balla” di Dargen D’Amico a Sanremo 2022 si apre con una dedica d’amore al genere musicale: “Mi piace la musica dance/ Che pure un alieno la impara/ E mi piace mi piace mi piace/ Che non mi sento più giù/ Mi piace perché sa di te/ Di quando ballavi per strada/ E mi piace mi piace mi piace/ Anche se non ci sei più”.
In questo primo passaggio del testo “Dove si balla” di Dargen D’Amico a Sanremo 2022, si respira un’aria nostalgica dei tempi che furono, di quegli anni Novanta che hanno segnato una svolta generazionale, alla quale si intrecciano ricordi di persone che ora non sono più qui. “Ultimamente dormo sempre anche se non sogno/ Senza live con il pile sul divano/ Se dormi troppo poi ti svegli morto/ Sono d’accordo”, aggiunge Dargen D’Amico: qui, è eloquente il grido di frustrazione che si leva dall’industria musicale unita e messa letteralmente spalle al muro dall’emergenza pandemica, che ha cancellato ogni parvenza di connessione sociale e impedito qualsivoglia evento pubblico.
ANALISI TESTO “DOVE SI BALLA” DI DARGEN D’AMICO A SANREMO 2022: SAPORE ANNI ’90
“Dove si balla/ Fottitene e balla/ Tra i rottami/ Balla per restare a galla/ Negli incubi mediterranei/ Che brutta fine le cartoline/ La nostra storia che va a farsi benedire”: nel ritornello del testo della canzone “Dove si balla” a Sanremo 2022, Dargen D’Amico alterna immagini fortemente evocative e dai significati differenti. In primis, si segnala l’esortazione a ballare, ovvero a sormontare gli ostacoli della vita quotidiana assumendo un atteggiamento moderatamente superficiale, ma al tempo stesso fanno capolino due denunce: gli incubi mediterranei (un chiaro rimando ai continui disastri umanitari nel Mediterraneo, dove perdono ogni anno la vita numerosi migranti) e il passaggio al digitale (altro riferimento agli anni Novanta, quando la messaggistica in tempo reale non esisteva e l’unico modo per condividere con gli amici una foto della località scelta per la villeggiatura era quello di inviare loro una cartolina).
L’analisi del testo della canzone “Dove si balla” a Sanremo 2022 suggerisce altri spunti analoghi: dal “che brutta fine fermi al confine” (accusa neanche troppo velata in chiave geopolitica) al “che brutta fine le mascherine” (nuovo richiamo alla lotta contro il Coronavirus e alla crisi sociale nella quale siamo precipitati), con infine un emblematico “Pà para-rà pararà pa-pà” che suona come un omaggio al Capitano, Gigi D’Agostino, il quale, proprio in questi mesi, sta conducendo la battaglia più difficile della sua esistenza.