I Bnkr44 hanno eseguito per la prima volta il testo della canzone “Governo punk“, in gara al Festival di Sanremo 2024. Un mix tra pop, rock e rap che contiene numerosi riferimenti alla cultura pop, oltre che accostamenti ironici.
“Lo abbiamo composto lo scorso settembre“, hanno dichiarato i Bnkr44 parlando del testo della canzone “Governo punk” composto per il Festival di Sanremo 2024, “mentre ci trovavamo a Milano. Nel giro di un paio d’ore abbiamo imbastito la prima parte. Poi siamo tornati al nostro “bunker” a Villanova e l’abbiamo completata. L’obiettivo del pezzo è raccontare chi siamo e la realtà di provincia da cui proveniamo, ma in modo non banale“. (agg di Lorenzo Drigo)
“Governo punk” testo canzone Bnkr44 a Sanremo 2024
Dai bassifondi, musicalmente parlando, di un certo underground fino al palco di Sanremo 2024 la strada è meno lunga di quanto si immagina. Lo testimoniano i Bnkr44 che portano al Festival 2024 la canzone Governo Punk, che è uno dei loro riferimenti musicali (come anche di Sethu, con cui duettarono lo scorso anno), genere che nel brano però si sente poco. Anche il testo della canzone ‘Governo punk’ non trova grandi affinità con questo genere. La canzone dei Bnkr44, col suo testo, racconta la loro vita provinciale, un bozzetto non troppo affettuoso del mondo lontano dai centri, ma anche ironico. D’altronde, se non nei suoni e nella strumentazione, l’attitudine punk c’è nel modo di comporre se è vero che il brano in gara lo hanno composto in poche ore.
Provenienti da Villanova, in provincia di Empoli, i Bnkr44 conoscono bene la realtà di cui parlano e che ha parecchi referenti letterari e cinematografici anche alti, da Pier Vittorio Tondelli a Paolo Virzì. Non puntano così in alto i sei ragazzi, il cui nome deriva da un luogo sotto casa di Ghera, il manager del gruppo, ora divenuto il loro studio di registrazione, ma di sicuro cercano di raccontare il mondo da cui provengono in modo non banale.
“Governo punk” analisi testo canzone Bnkr44 a Sanremo 2024
Il testo della canzone dei Bnkr44 ‘Governo Punk’ a Sanremo 2024 racconta i sogni di gloria e di emancipazione dei ragazzi di provincia, la voglia di gloria, successo, “un’identità, ma da cui possa scappare” e la confronta con ciò a cui davvero possono aspirare nella loro “notte di prigione”, ossia “labbra di silicone (…) un pezzo dei Blur, un locale da spaccare”. In un posto sempre uguale, in cui “la nebbia è la stessa dal 2003”, i ragazzi vorrebbero semplicemente andare via da loro. E quindi non resta che sognare, immaginare cosa succederebbe se arrivasse davvero un governo punk, andarsene un anno al mare, lavarsi i denti col gin, essere “un nomade in un attico chic”.
La malinconia delle liriche viene mitigata dal ritmo della canzone e dall’attitudine vivace della band, che forse sta realizzando il suo desiderio di allontanarsi dalla melma degli eterni giorni identici delle periferie, ma che non scorda una “città che sembra una maledizione/restiamo qua, fermi a guardare/un tramonto in televisione”. Per loro invece la televisione potrebbe rappresentare il trampolino di lancio dopo Sanremo Giovani.