LA SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI: LA STORIA DEL BEATO BARTOLO LONGO

Le migliaia di pellegrini che oggi 8 maggio 2024 leggeranno il testo integrale della Supplica alla Madonna di Pompei si immergeranno in una storia tra le più commoventi e ricca di fede dell’intera storia della Chiesa. Come ogni prima domenica d’ottobre e come ogni 8 maggio, viene recitata solennemente presso il Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei alle ore 12 davanti alla folta presenza di fedeli e pellegrini giunti da ogni parte del mondo.



Il testo della Supplica alla Regina del Santo Rosario è stato scritto nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, impegnato in quel tempo a costruire letteralmente il tempio alla Vergine del Rosario per poter diffondere la devozione a livello regionale, nazionale e anche mondiale: l’origine è piuttosto singolare tanto da ricordare, sebbene in epoche e contesti molto diversi, il rapporto che si instaurò tra San Francesco d’Assisi e l’allora Pontefice Innocenzo III. Il 1 settembre 1883 infatti Papa Leone XIII pubblicava l’enciclica “Supremi Apostolatus” con cui, tra gli altri, veniva indicata la preghiera del Rosario uno strumento adatto per conseguire il bene spirituale tanto della Chiesa quanto della società dell’epoca, attraversata da guerre, moti e rivoluzioni. Il Beato Bartolo Longo era già impegnato per la costruzione del Santuario dedicato alla Madonna del Rosario e lesse in quelle pagine una sorta di approvazione indiretta della sua opera.



Così il 23 settembre di quello stesso anno scrisse un telegramma in Vaticano per ringraziare Papa Leone XIII di quell’enciclica: da un insieme di influenze del Pontefice e di ispirazione del Beato Bartolo Longo nacque così la “Supplica alla potente Regina del SS. Rosario”. Il Santuario Pontificio nel suo portale online ricorda come la Supplica alla Madonna di Pompei venne recitata la prima volta nel giorno della festa di ottobre, così che rimase la tradizione di leggere il testo integrale della preghiera ogni prima domenica di ottobre: nel 1915, precisamente l’8 maggio – nel pieno mese dedicato alla Madonna – la Supplica di Pompei arrivò in Vaticano dove Papa Benedetto XVI la volle recitare nella Cappella Paolina. Il Pontefice era un grande estimatore del Beato Bartolo Longo e dell’intera opera mariana di Pompei fece così ripetere la tradizione della Supplica anche per gli anni a venire, con i Pontefici successori che confermarono sempre tale felice ricorrenza tanto da portare oggi la Supplica alla Madonna di Pompei due volte l’anno in maniera fissa. Ecco qui sotto il testo integrale della preghiera dedicata alla Santa Regina del Rosario nella sua versione originale voluta dal Beato Bartolo Longo.



IL TESTO INTEGRALE DELLA SUPPLICA ALLA REGINA DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI: LA PREGHIERA ALLA MADONNA

O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.

Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.

O Madre implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono. Ave, o Maria

È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo.

Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia! Ave, o Maria

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie. Ave, o Maria

Chiediamo la benedizione a Maria

Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice.

Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen. Salve, o Regina