Il vecchio ed il nuovo, sul palco dell’Ariston, in occasione della serata dedicata alle cover di oggi 4 marzo al Festival di Sanremo 2021 il suo formato da Fedez e Francesca Michielin ha optato per un medley. I due giovani artisti non avranno alcun ospite ad affiancarli ma porteranno la canzone “Le Cose In Comune” di Daniele Silvestri e “Del verde” di Calcutta. Il primo è il brano scritto e cantato da Silvestri, pubblicato nel febbraio 1995 e rappresenta il secondo singolo estratto dall’album Prima di essere un uomo (suo secondo lavoro discografico). Testo e melodia molto leggeri e orecchiabili, “Le cose in comune” ha conquistato la Targa Tenco come migliore brano dell’anno.



Genere pop, il brano dell’artista romano ebbe un grande successo nella metà degli anni Novanta. Il videoclip fu diretto da Alex Infascelli e vede lo stesso Daniele Silvestri calarsi nei panni di uno scienziato alle prese in laboratorio con la creazione della donna perfetta partendo da un presunto manichino. Durante il suo lavoro in laboratorio, sugli schermi presenti spuntano frammenti di alcuni programmi tv, da Star Trek o Tom & Jerry, che si alternano al volto dell’artista mentre canta la canzone. Al termine del brano una donna artificiale prende vita, si alza dal lettino e balla un lento con Silvestri.



DANIELE SILVESTRI, TRA I CANTAUTORI PIU’ APPREZZATI

Daniele Silvestri è uno dei cantautori italiani più apprezzati della scena musicale italiana. La sua attività inizia nel 1994 con un disco omonimo che gli fece guadagnare la sua prima Targa Tenco per il miglior album di esordio. L’anno seguente prende parte al Festival di Sanremo per la sezione “Nuove proposte” con “L’uomo col megafono” vincendo il premio della critica come miglior testo letterario. Con il brano Le cose in comune, fa parte del secondo album di Silvestri. Nel 2014 l’artista ha annunciato via social la collaborazione con i suoi due amici e colleghi, Niccolò Fabi e Max Gazzè, con i quali ha realizzato un trio, realizzando il singolo Life Is Sweet, e successivamente un tour di grande successo. Le cose in comune resta però uno dei suoi brani memorabili.



LE COSE IN COMUNE, IL TESTO DELLA CANZONE DI DANIELE SILVESTRI

Le cose che abbiamo in comune sono 4850
Le conto da sempre, da quando mi hai detto
“Ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”
Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
Due orecchie ed un solo cervello
Soltanto lo sguardo non è proprio uguale
Perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
Sono facilissime da individuare
Ci piace la musica ad alto volume
Fin quanto lo stereo la può sopportare
Ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo, le urla di Prince, i Police
Mettiamo un CD prima di addormentarci
E al nostro risveglio deve essere lì
Perché quando io dormo, tu dormi
Quando io parlo, tu parli
Quando io rido, tu ridi
Quando io piango, tu piangi
Quando io dormo, tu dormi
Quando io parlo, tu parli
Quando io rido, tu ridi
Quando io piango, tu ridi
Le cose che abbiamo in comune
Sono così tante che quasi spaventa
Entrambi viviamo da più di vent’anni
Ed entrambi comunque da meno di trenta
Ci piace mangiare, dormire, viaggiare
Ballare, sorridere e fare l’amore
Lo vedi, son tante le cose in comune
Che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore, ma
Allora cos’è
Cosa ti serve ancora
A me è bastata un’ora
“Le cose che abbiamo in comune”
Ricordi, sei tu che prima l’hai detto
Dicevi, “Ma guarda, lo stesso locale
Le stesse patate, lo stesso brachetto”
E ad ogni domanda una nuova conferma
Un identico ritmo di vino e risate
E poi l’emozione di quel primo bacio
Le labbra precise, perfette, incollate
Abbracciarti, studiare il tuo corpo
Vedere che in viso eri già tutta rossa
E intanto scoprire stupito e commosso
Che avevi le mie stesse identiche ossa
Allora ti chiedo, non è sufficiente?
Cos’altro ti serve per essere certa
Con tutte le cose che abbiamo in comune
L’unione fra noi non sarebbe perfetta?
Quando io dormo, tu dormi
Quando io parlo, tu parli
Quando io rido, tu ridi
Quando io piango, tu piangi
Quando io dormo, tu dormi
Quando io parlo, tu parli
Quando io rido, tu ridi
Quando io piango, tu ridi, ma
Allora cos’è
Cosa ti serve ancora
A me è bastata un’ora
A me è bastata un’ora
Le cose che abbiamo in comune sono 4850
Le conto da sempre, da quando mi hai detto
“Ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”
Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
Due orecchie ed un solo cervello
Soltanto lo sguardo non è proprio uguale
Perché il mio è normale, ma il tuo
È troppo bello
Troppo bello
E vai
E vai
Quando io dormo, tu dormi
Quando io parlo, tu parli
Quando io rido, tu ridi
Quando io piango, tu ridi
Troppo bello