“Splash”, canzone di Colapesce Dimartino in gara al Festival di Sanremo 2023, ha un testo che esprime un messaggio chiaro e inequivocabile: la volontà di scappare dalla routine quotidiana e dalle aspettative imposte dalla società, a cui però si fa preferire il rumore delle metropolitane affollate al suono del mare. L’uomo si rifugia nel lavoro per evitare di affrontare i suoi pensieri. Nessun luogo al mondo offre all’uomo la pace e la serenità che insegue e solo tuffandosi nell’immensità del mare tenta, con uno “splash”, di liberarsi dalle paure e incertezze.



Colapesce e Dimartino, con il testo del loro brano, pongono in risalto il fatto che l’essere umano è costantemente alla ricerca di nuove esperienze di vita, ma, anche quando riesce a compierle, nel suo cuore campeggia l’insoddisfazione, che svetta sugli altri sentimenti. Si cerca semplicemente di fuggire dalle attese, pesanti come veri e propri macigni, e di abbracciare l’immensità. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



“SPLASH”, TESTO CANZONE COLAPESCE E DIMARTINO A SANREMO 2023

Ormai sono un duo Colapesce e Dimartino, non più una semplice collaborazione, dopo il grande successo di Musica leggerissima a Sanremo 2021, tanto che a breve li si vedrà anche al cinema in La primavera della mia vita, dove sono attori, sceneggiatori e ovviamente compositori. Al festival di Sanremo 2023 Colapesce e Dimartino presentano il testo della canzone Splash, un brano ovviamente “leggerissimo” che cerca di bissare il successo della loro hit principale.

Addentriamoci nella nostra analisi del testo di Splash: “Parla di come ci si affanni a fare troppe cose per evitare la vita, delle sensazioni di fallimento e frustrazione amplificate da città come Milano” dice Dimartino di Spash di Sanremo 2023, che parte lento, apparentemente trasognato se non addirittura malinconico: “Campi sconfinati / Che si arrendono alla sera /Qualche finestra accesa / Mentre il vento arpeggia”, si nota che i due prima di diventare icone pop sono anche dei cantautori di un certo pregio, perché il testo è pieno di venature liriche da non sottovalutare, che arrivano a citare persino Dino Campana, a parafrasare una delle sue poesie più famose Preferisco il rumore del mare (“Preferisco il rumore delle metro affollate / A quello del mare”) per prendere in giro la mentalità stakanovista dei neo-liberisti sotto i 30 anni.

“SPLASH”, ANALISI TESTO CANZONE COLAPESCE E DIMARTINO A SANREMO 2023

Le metriche del testo della canzone di Colapesce e Dimartino per questo Sanremo 2023 sono strette, per sposarsi bene con il ritmo ballabile che Splash prende dal ritornello – “Ma che mare ma che mare / Meglio soli su una nave / Per non sentire il peso delle aspettative / Travolti dall’immensità del blu / Splash” – e sicuramente sembrano migliori del brano in sé (come vi abbiamo anticipato nell’articolo con gli ascolti in anteprima), che pur sottotono rispetto alla canzone di due anni fa, farà il suo effetto, soprattutto sul pubblico radiofonico.

Anche perché il mix tra ritmo per il grande pubblico, suoni elettronici moderati e trasversali, adatti a quasi ogni ascoltatore e il senso introspettivo delle parole, un mix che ricorda quello del compianto Battiato se ci si consente il paragone, è di quelli infallibili, o quasi: “Cambiare vita baciarti nel grano / In Sudamerica / Ma l’entusiasmo poi se ne va / Questa sera mi nascondo”.

ANALISI TESTO CANZONE “SPLASH” DI COLAPESCE E DIMARTINO A SANREMO 2023: UN TENTATIVO DI EVADERE  DALLA REALTÀ

Colapesce e Dimartino stavolta sono consapevoli che il loro spazio nel mercato è quello del tormentone estivo e nel testo della canzone Splash giocano la carta dei riferimenti esotici, proprio come fanno i brani di Takagi & Ketra cantati da Giusy Ferreri, ma qui con più raffinatezza musicale (“Sorrido alle Seychelles /Mi annoio a Panama”) e soprattutto con consapevolezza fatalista.

Perché si può sognare di viaggiare, tuffarsi nel mare e prendere la vita con meno aspettative, ma poi alla fine il mondo e la realtà ci richiamano a loro (“Ma che mare ma che mare / Come stron*i galleggiare / Per non sentire il peso delle aspettative”) e non è sempre facile rispondere scrollando le spalle e facendo Splash, come faceva Maurizio Nichetti 40 anni fa in un film che, come questa canzone, prendeva di miro in modo satirico il modo di vita della “capitale morale” del nostro strano paese.