“TUTTO QUI”, TESTO CANZONE GAZZELLE A SANREMO 2024
Gazzelle è tra i più accreditati cantautori della nuova generazione e arriva a debuttare come concorrente del Festival di Sanremo 2024 con “Tutto qui“, una canzone il cui testo racconta una dedica a Roma Nord. Una zona che per qualcuno è un Vietnam (come lo ha definito Pietro Castellitto) per altri un luogo dolce, a suo modo. “È una canzone d’amore ambigua, aperta e sexy – dice il cantautore – da ascoltare con gli occhi chiusi per lasciarsi trasportare dal flusso di immagini un po’ surreali”.
A dire il vero, leggendo il testo della canzone “Tutto qui” scritto dallo stesso Gazzelle, non è che di surreale ce ne si trovi chissà quanto, anzi il punto di forza delle liriche sta nell’aspetto quotidiano, un po’ indolente, come l’andamento vocale del cantante: “Boh, chissà com’è che oggi tutte a me”, oppure “sembriamo due panda” per raccontare la stanchezza del vivere giornaliero. L’unica immagine vagamente onirica è “vorrei guardare il passato con te/addosso al muro con un proiettore”, per poi “scappare un po’ da Roma Nord”. A Tv Sorrisi e canzoni ha dichiarato che il luogo ideale per ascoltare il pezzo è in fila davanti a un take away cinese e questo dice molto del tono, del mood che cerca di suggerire il testo della canzone Tutto qui, un titolo che esso stesso denota una voglia di normalità.
“TUTTO QUI”, ANALISI TESTO CANZONE GAZZELLE A SANREMO 2024
L’analisi del testo della canzone di Gazzelle “Tutto qui” rende chiaro che si tratta di un pezzo sospeso, ondeggiante come quegli amori che non sai che fine faranno di qui a pochi giorni (“Ma chiamami quando ripasserai da casa mia/che scendo un po’ o sali tu da me (…) perché ogni tanto è giusto stare così/con il terrore sai di perdersi”), in cui prima dell’amore e della passione conta il bisogno di rilassarsi, di staccare la passione e godersi la calma: “Vorrei guardare il soffitto con te/stesi sul letto con il raffreddore/chiudere gli occhi e vedere com’è”.
Gazzelle dichiara di essere piuttosto superestizioso, come molti cantanti, specie quando devono affrontare palchi impegnatici come quello di Sanremo, ma al tempo stesso odia le gare: “Sono allergico alla competizione, fosse per me abolirei le gare e le classifiche”. Magari è un antidoto all’ansia da prestazione o un modo per mettere le mani avanti in caso di giudizio negativo delle giurie.