Testo “Vertebre”, canzone Settembre: analisi e significato
In gara a Sanremo Giovani 2024 c’è anche Settembre con il brano “Vertebre”. La canzone, con la quale l’artista napoletano proverà ad arrivare sul palco dell’Ariston, parla del dolore e di come le relazioni giovanili di oggi siano vulnerabili e spesso flebili, difficili da gestire. Il protagonista della canzone spiega di sentirsi abbandonato e spesso smarrito, a tratti sofferente, e rappresenta questo stato di sofferenza con la metafora dello “strappare la pelle dalle vertebre”: un dolore profondo, dunque, una sensazione che rende il protagonista, Settembre, vulnerabile ed esposto. Il cantante, inoltre, spiega di sentirsi spesso in uno stato di solitudine e abbandono: in un passaggio del brano, infatti, dice proprio “anche io mi sento a volte un cane perso in mezzo alla città”.
Proprio questa solitudine e questo stato di abbandono rende il protagonista, Settembre, spesso sofferente. Il braccio di ferro con la sua metà viene spiegato bene nella frase: “Tra noi due non so chi vincerà, nessuno ci ha mai detto, come si piange alla nostra età”. L’amore con la persona con la quale il cantante dialoga lo rende fragile: “Mi hai dato il meglio di te, le tue bugie migliori, ed io le ho strette così forte mentre imparavo a cadere”.
Settembre a Sanremo Giovani 2024 con “Vertebre”: il significato della canzone
Nel brano che porterà sul palco di Sanremo Giovani 2024, nella speranza di arrivare fino all’Ariston, Andrea Settembre, conosciuto in arte con il cognome, parla proprio di come siano difficili da gestire le relazioni giovanili, gli amori in primis. Rapporti spesso vulnerabili e complessi da gestire, che tanti giovani di oggi vivono sulla propria pelle, senza sapere spesso come comportarsi nel modo corretto. Per questo Andrea Settembre dà voce a queste persone, cercando di rendere un suo disagio un messaggio per tutti coloro che lo vivono come lui.
Testo “Vertebre” di Settembre
Mi hai detto non fa niente
e poi stai lasciando solo
mi hai messo in bocca le tue colpe
e sai che questo non è il modo
giochiamo a fare i grandi ma
piangiamo all’Università
anche io mi sento a volte
un cane perso in mezzo alla città
Strappami la pelle dalle vertebre
ma dimmi pecchè non vuoi chiù parlà con me
nei tuoi occhi brucia la città
che poi essere qui con te è come perdere la dignità
trascurarsi per me è uguale a fottere
e buttarsi nel fuoco senza cenere
e tra noi due non so chi vincerà
nessuno ci ha mai detto
come si piange alla nostra età
Mi hai dato il meglio di te
le tue bugie migliori
ed io le ho strette così forte mentre
imparavo a cadere
Strappami la pelle dalle vertebre
ma dimmi pecchè non vuoi chiù parlà con me
nei tuoi occhi brucia la città
che poi essere qui con te è come perdere la dignità
trascurarsi per me è uguale a fottere
e buttarsi nel fuoco senza cenere
e tra noi due non so chi vincerà
nessuno ci ha mai detto
come si piange alla nostra età
Nessuno ci hai mai detto
nessuno ci hai mai detto no
sulu per nun sparì
Strappami la pelle dalle vertebre
ma dimmi pecchè non vuoi chiù parlà con me
tra noi due non so chi vincerà
nessuno ci ha mai detto come si ride alla nostra età